IL FUMETTO,SE NON SEMPRE LO E' PUO PERO DIVENTARE ARTE'
A CURA DI D. PICCHIOTTI
CESARE MONCELLI ha dimostrato che anche il fumetto, se non sempre lo è, può però diventare arte l’unica irrinunciabile costante di una meticolosissima dedizione professionale.Si inizia con la sezione punto continuo una carrellata relativamente breve in cui Moncelli esordì come disegnatore e affinò il suo stile grafico. Sono comprese pagine del primo e della primissima avventura , oltre a quelle in film in varie sezioni di film l’unico nato nel piccolo formati DI BENIGNI, tutti definiti per la prima volta dalla matita di Cesare Moncelli prima di essere continuati o ripresi coi disegni di altri. Non è dedicato eccessivo spazio a livello popolare, ma anche la limitata selezione permette di notare a che livello e' arrivata la sua evoluzione grafica nei primi anni 2006E’ con la sezione intitolata" BERLINGUER TI VOGLIO BENE" che si entra nel vivo della produzione di Moncelli come autore completo, attraverso studi preparatori, copertine e tavole definitive di due sue opere fondamentali: "BERLINGUER TI VOGLIO BENE." e “PSICO”,ancora da pubblicare, con cui il disegnatore si slega dalla limitazione di un singolo protagonista fisso, comincia ad ispirarsi ad atmosfere e libri antichi e sfoga la sua fantasia nella creazione , a metà tra l’esotico e il fantastico. Da qui in poi si arricchisce di studi dei personaggi eseguiti su carta millimetrata (per fissarne le proporzioni) in cui l’aggiunta di zone bianche e nere modella le forme con una plasticità a volte più immediata ed espressiva di quanto potevano fare pennarelli e china sulle tavole in bianco e nero destinate alla pubblicazione. i manifesti allegati agli albi, le pubblicità e ogni genere di supporti, cartacei e non, su cui siano stati riprodotti disegni di MONCELLI
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