venerdì 2 novembre 2007

Sapete cos’è il Concilio di Nicea?

RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI

Sapete cos’è il Concilio di Nicea? Molti cattolici (o meglio, sedicenti tali) non sanno, ignorano, che il Concilio di Nicea occorso nell’anno del Signore 325 o giù di lì, fu fortemente voluto dall’Imperatore romano Costantino perchè intenzionato a “mettere ordine” sulle questioni di Fede relative alla nuova religione che aveva preso le mosse dalle predicazione di Gesù Cristo in Palestina.
Costantino era preoccupato che le divisioni e le susseguenti “lotte” e scontri tra i sostenitori delle molteplici dottrine e svariati credo differenti ma tutti afferenti al nuovo Cristianesimo potessero riverberarsi in altrettante lotte e divisioni intestine all’impero (che già aveva da scontare i suoi problemi di ordine sociale, civile, culturale e politico).
Per questi motivi Costantino ha convocato il I Concilio di Nicea (se ne ebbe un II alcuni secoli più tardi) che susseguiva il I Concilio della Cristianità occorso già in epoca apostolica in quel di Gerusalemme.
E’ grazie e in seguito a questa mobilitazione di una piccola parte degli Alti Prelati della Cristianità (moltissimi furono i Vescovi che non poterono aderire all’appello e che subirono, non potendole determinare, le risoluzioni del Concilio in tema di Fede) che vengono prese alcune delle scelte più importanti e relative alle grandi Verità di Fede della Confessione Cattolica (Dogmi). E’ il Concilio di Nicea, infatti, che definisce la natura divina di Gesù ossia la sua consustanziazione col Padre e la Immacolata Concezione della Vergine Maria, i due più importanti Dogmi della Dottrina Cattolica.
Le scelte operate dal Concilio producono il famoso “Credo” ancora oggi recitato nelle liturgie cattoliche nel quale viene ribadito che la Chiesa è “una, santa, cattolica e apostolica”.
Il bello è che queste scelte (che comunque sono scelte effettuate da uomini per altri uomini) non furono prese all’unanimità dei partecipanti ma a maggioranza… come dire che una parte dei Vescovi non fu esattamente d’accordo e che se avessero prevalso le tesi dei dissidenti l’apparato dogmatico della Chiesa Cattolica sarebbe fondamentalmente differente da quello attuale. Mi chiedo: ma la natura di un Credo, di una Fede, non dovrebbe avere carattere di Universalità e Immutabilità?
Vi pare che i Dogmi della Confessione Cattolica venuti alla Luce in cotal maniera posseggano queste caratteristiche?
Il bello è che Costantino, promotore del Concilio, non era cristiano e non lo divenne in seguito: egli era adoratore del Sol Invictus e tale rimase fino alla sua morte (Costantino venne battezzato, infatti, solo in prossimità della propria fine). Come a dire che le argomentazioni del Concilio non debbono averlo convinto più di tanto…
Nel I Concilio di Nicea, sempre per la cronaca, viene definito il carattere eretico della dottrina Ariana e quindi, da allora, “giustamente” perseguitata.
E’ opinione comune che dal Concilio di Nicea siano stati scelti quali Vangeli rappresentaro la nuova Confessione Cattolica e quali, tra i molti scritti contemporanei alla vita di Gesù ovvero posteriori, non avessero le caratteristiche di ortodossia e, pertanto, di “veridicità”.
Simpatico, a questo proposito, l’aneddoto relativo alle parole (scherzose ma che, come molte celie, ben rappresentano il pensiero positivo di chi afferma) di Voltaire secondo il quale i 4 Vangeli sinottici siano quelli rimasti sull’altare tra tutti i Vangeli posti dai Vescovi in modo disordinato.
C’è anche chi nega che la scelta tra vangeli sinottici e apocrifi sia “figlia” del Concilio di Nicea. In ogni caso, da un certo punto in avanti l’ortodossia cattolica comincia a riconoscere la validità di 4 Vangeli (e di 4 “Evangelisti” su tutti gli altri). Da quel momento in avanti la Dottrina Cattolica distingue tra i Vangeli Canonici (detti anche sinottici per il fatto che i contenuti di tutti i Vangeli si richiamano per struttura e organizzazione dei testi nonché per consequenzialità degli argomenti) e i Vangeli cosiddetti Apocrifi, aggettivazione questa che assume la distorta accezione di fasulli, falsi, eretici. Apocrifo, tuttavia, non ha questo significato: guardando all’etimologia della parola potrebbe significare scritti arcani, segreti (esoterici?); secondo altre interpretazioni Apocrifo significherebbe semplicemente “scritto prima” ossia più antico, precedente.
Non è chiara (non lo è a me, perlomeno) perché i Vangeli Sinottici siano canonici e tutti gli altri non siano nemmeno da prendere in considerazione… mi vien da pensare che siano stati scelti in qualità di “canonici” i vangeli che, per contenuto, caratteristiche e argomentazioni (e magari omissioni…) si avvicinassero di più all’interpretazione dogmatica che santa romana Chiesa voleva fosse data alla nuova Religione, indipendentemente dagli effettivi insegnamenti che il SuperUomo Esseno aveva impartito all’Umanità attraverso la sua schiera di accoliti qualche secolo prima.
In ogni caso, sinottici o apocrifi che fossero, i Vangeli non proponevano affatto quella visione dogmatica e mediata della Fede che la Chiesa ha invece voluto istituire. In questo modo santa romana Chiesa (una, cattolica e apostolica) ha creato il suo popolo-gregge che ha pascolato e allevato come meglio ha creduto in secula seculorum. Un popolo al quale ha propinato una Verità ri-velata (ossia velata due volte) e mediata dalla Chiesa stessa non consentendo un approccio diretto del fedele alla Conoscenza. Un popolo che è stato in questo modo indirizzato a credere che la Via fosse una via di dolore e patimenti, che questa fosse una valle di lacrime, che il peccato si mondasse con penitenze e mortificazioni… Un popolo terrorizzato, spaventato, impaurito che poteva trovare consolazione solo nelle ampie calde accomodanti ma stritolatrici braccia ecumeniche della Chiesa Romana che ha dominato col suo braccio secolare per ormai un paio di millenni sulle coscienze assopite e narcotizzate dell’Uomo

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