La Madonna di Kazan, oggetto di storia e di fede del popolo russo
RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI
Appartenente a un tipo di Odigitria ("Colei che indica la via") a mezzobusto, l'icona della Madonna di Kazan giunse nel secolo XIII da Costantinopoli nella città di Kazan (800 km ad est di Mosca).
Nel XVI sec. se ne persero le tracce. Secondo la cronaca scritta da Ermogen, metropolita di Kazan, dopo l'incendio del 1579, che distrusse la città, la Vergine apparve a una fanciulla, Matriona, indicandole il luogo dove ritrovare la preziosa effige.
L'icona ritrovata venne collocata nella cattedrale dell'Annunciazione a Kazan. Nel 1612 venne inviata ai principi Minin e Pozharskij, che a Mosca guidavano la resistenza contro i polacchi, un'icona ispirata alla Madona di Kazan. La liberazione della città, il 22 ottobre, fu attribuita all'intercessione della Santa Madre di Dio di Kazan.
L'immagine divenne in seguito l'icona di famiglia degli zar: nel 1721 Pietro il Grande la portò nella cattedrale della nuova capitale di San Pietroburgo.
All'inizio del '900, l'icona venne rubata: si pensa che sia stata venduta in Occidente da contrabbandieri russi, visto che il regime comunista proibiva gli oggetti religiosi, che rischiavano di essere bruciati e distrutti.
Nel 1950 l'icona, ritenuta l'originale, venne acquistata in Inghilterra da un collezionista privato. I proprietari ne proposero l'acquisto all'arcivescovo ortodosso di San Francisco, della metropolia ortodossa degli Stati Uniti d'America (dichiaratasi indipendente da Mosca nel 1924), ma egli declinò l'offerta.
Nel 1964 l'icona venne esposta a New York per l'Esposizione Universale. L'icona venne in seguito acquistata dall'associazione cattolica Blue Army e donata al santuario di Fatima nel 1970. Nel 1993 è stata regalata al papa, che la custodisce nel suo appartamento in Vaticano. Nella sua ultima visita al Papa nel novembre scorso, il presidente russo Vladimir Putin l'ha anche baciata. Giovanni Paolo II ha sempre atteso l'occasione per restituire l'icona alla venerazione del popolo russo. L'ultima perizia scientifica ha considerato l'icona autentica, datandola al 1730.
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