martedì 2 ottobre 2007

PIERRE SOULAGES "Peinture"

di Vilma Torselli pubblicato il 26/04/2007

Il deciso linguaggio pittorico del maggior rappresentante del tachisme in una composizione non immemore della tradizione europea.
Il termine tachisme indica in origine la tecnica di stesura del colore a macchie (taches), per la prima volta utilizzata dagli Impressionisti francesi.
Negli anni '50, con la diffusione dell'Informale sia in Europa che in America, il vocabolo tachisme ricompare per definire l'opera di Jean Fautrier e Wols ed in generale, in Francia, viene applicato alla pittura informale, termine quest'ultimo che appare quindi in un certo senso riassuntivo di tutte le varie denominazioni che l'informale assume di quà e di là dell'oceano, comprendenti, oltre a tachisme, anche action painting, abstract expressionism, pittura gestuale ecc.
Caratteristica comune a tutte le diverse correnti informali definite dalle varie terminologie è la velocità d'esecuzione dell'opera pittorica, in grado di estrinsecare la pulsione interna che attraverso la rapidità del gesto o della sequenza di gesti passa dall'artista alla tela, in modo dinamico ed immediato.
C'è, evidentemente, un netto richiamo all'automatismo psichico dei surrealisti, trasformato ora in uno "psichismo automatico" in grado di scatenare e portare alla luce stati di coscienza profondi veicolati dall'eccitazione psico-fisica durante l'esecuzione dell'opera d'arte (e qui c'è molto di Pollock e qualcosa di Dubuffet).
E' tale la valenza emozionale e personale dell'opera così realizzata, che si può quasi parlare di un contenuto in forma "autografa" dell'artista, una sorta di di "calligrafia" privata, spontanea. improvvisata, irripetibile, come il pezzo musicale che l'esecutore della contemporanea musica jazz produce estemporaneamente con il suo strumento.
Quando, nel 1947, la Galleria Maeght di Parigi espone per la prima volta opere di Gottlieb e Baziotes, l'Europa conosce finalmente l'astrattismo americano e capisce l'importanza di questa nuova cultura ed il suo potenziale innovativo: Georges Mathieu, pittore francese che svolge una funzione di vero e proprio animatore per le manifestazioni culturali di quel periodo, dimostrando in questo campo una maggior predisposizione che in quello artistico, si volge con curiosità esplorativa verso il calligrafismo orientale, molto di moda in America, trascinando nel suo stesso interesse molti pittori europei, che daranno vita ad opere fortemente influenzate in questo senso, come Hartung, Atlan, e soprattutto Pierre Soulages.

Pierre Soulages, nel quale si fondono arte informale, astrazione lirica, calligrafismo orientaleggiante, è a buona ragione un tipico rappresentante del tachisme, forse la più significativa voce di quello che potremmo anche definire Espressionismo astratto europeo.
Prima di approdare alla pittura, Soulages si interessò di archeologia celtica e romana e di scenografia, un back-ground culturale che si ritrova tutto nel suo deciso linguaggio pittorico, ben esemplificato in questa "Peinture", 1962, 265 x 202 cm: ampie stesure segniche in una struttura cromatica di vaste zone blu, nere, marrone danno come risultato una composizione plastica forte, impressionante, incisivamente espressiva.
Si tratta indubbiamente di una pittura decorativa, dove segni marcati armonicamente composti si inseriscono in uno schema imponente di grandi dimensioni, come quasi tutte le opere di Pierre Soulages, senza tuttavia diluirsi nella dilatata superficialità di un Mathieu, o nella monumentale monotonia un po' retorica di un Hartung.
Il pesante calligrafismo prevalentemente nero, realizzato con ampio gesto del braccio, è il segno significativo di un nuovo alfabeto e di una nuova arte, l'annullamento di ogni linguaggio anteriore, la negazione delle precedenti conoscenze, la liberatoria affermazione di una nuova "grafia" per esprimere la rinnovata vitalità della cultura moderna: in questo Pierre Soulages denuncia chiaramente più che un ricordo della produzione dell'americano Franz Kline , tuttavia, almeno sul piano formale, qui si avverte una più profonda volontà di "fare pittura", un perdurante rispetto per i metodi tradizionali della composizione di un quadro, una concezione del dipingere tutta europea, qualità che restano il segno identificativo più particolare di questo artista.
Fonte di letteratura usata per questa biografia DI PIERRE SOULAGES

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