giovedì 4 ottobre 2007

FADO

RICERCHE ACURA DI D. PICCHIOTTI

Tecnicamente viene eseguito da una formazione musicale composta dalla voce che dialoga con la guitarra portuguésa accompagnati dalla viola do fado, una chitarra di tipo spagnolo che produce le armonie ed i bassi. Talvolta alla formazione viene aggiunto il basso portoghese (baixo), a forma di chitarra spagnola, e talvolta anche una seconda chitarra portoghese.
Si tratta di una musica tonale, suonata su un tempo pari (2/4 o 4/8) generalmente armonizzata secondo lo schema mediterraneo e che, nella tradizione, ripete, di volta in volta, le coppie dei versi variandone la melodia.
Il nome deriva dal latino fatum (destino) in quanto essa si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade e racconta temi di emigrazione, di lontananza, di separazione, dolore, sofferenza.
Le origini]
Come tutte le musiche popolari essa ha trovato la sua incubazione negli ambienti a confine della malavita e della piccola delinquenza urbana, analogamente a quanto accadde con il tango in Argentina e col samba in Brasile, e con la stessa canzone tradizionale napoletana.
La leggenda della sua origine rimanda ad una prostituta, Maria Onofriana da Severa, che esercitava nel bordello a Rua do Capelao, quartiere della Moraria, Lisboa, intorno al 1826, forse amante di un conte, una cantante-guitarrista, vissuta brevemente nella prima metà dell'800 e, forse, morta assassinata nel 1846.
In realtà le origini del fado sono più antiche. Secondo alcuni deriverebbe dal fado di mare, un canto dei marinai portoghesi, o avrebbe addirittura radici nella musica per oud araba e nel Canto mozarabico, oppure nelle ballate provenzali del medioevo. La teoria più "storicizzata" sull'origine del fado, lo fa apparire in Portogallo negli 1820, al ritorno della corte portoghese dal Brasile. Altri suppongono che esso sarebbe la sintesi di generi musicali in voga a Lisbona già dal XVIII secolo, da lì passati in Brasile e poi reintrodotto nella madrepatria, il lundum [1] e la modinha, che in realtà viene considerata un genere lisboeta passato in Brasile
Teorie musicologiche
Lo scrittore brasiliano Orestes Barbosa dice che il fado sarebbe nato negli ambienti dell'emigrazione portoghese in Brasile, ma recentemente il filologo e musicologo Joaquim Paìs de Brito ne ha ricostruito l'origine considerando tutte le influenze musicali e poetiche che hanno insistito sulla formazione del fado come genere musicale a sé stante; de Brito individua influenze arabe, soprattutto nella tecnica di modulazione della voce, influenze rurali, soprattutto nelle forme di fado suonate nei toni maggiori, e molte altre. Tuttavia egli afferma che il fado si è formato nei quartieri di Lisbona a ridosso del porto (Alfama, Moraria, Madragoa, Bica, Campo Grande, etc.) come espressione spontanea del popolo lisboeta; questa conclusione appare del tutto legittima, sia per i contenuti ed i personaggi descritti nel fado tradizionale, sia per il fatto che i fados classici non hanno autore ufficiale ed al suo posto figura la dicitura 'popular', sia per la tradizione, tuttora rispettata, di non scrivere ma di improvvisare al momento la parte della chitarra portoghese.
Il fado, canto del popolo portoghese [
Va fatta una distinzione preliminare fra le tradizioni di Lisbona e di Coimbra: il fado di Coimbra, di estrazione colta essendo praticato solo dagli studenti universitari, ha caratteristiche compositive ed interpretative sue proprie e generalmente è suonato nei toni di maggiore.Quello di Lisbona, nato nell'ambiente popolare della piccola malavita urbana è il vero fado popolare, e qui di seguito ci riferiremo prevalentemente ad esso.
Il fado divenne una musica di grande seguito popolare tra la fine dell'800 ed i primi decenni del '900. L'introduzione nel fado dei temi della tourada (la corrida) è precedente a quest'epoca.
La dittatura salazarista che ha oppresso il Portogallo fino agli anni '70 del secolo scorso tentò di inquadrare e controllare il fado attraverso la censura preventiva dei testi e il tesseramento professionale degli esecutori: questo portò, da una parte, alla progressiva scomparsa della componente socialista e anarchica che era stata così importante nella genesi del genere, ma dall'altra parte "nazionalizzò" il genere portandolo ad una diffusione e notorietà fina ad allora impensabili, anche attraverso la "divizzazione" dei grandi interpreti, da Ercília Costa a Berta Cardoso, Alfredo "Marceneiro", Fernando Farinha e, soprattutto, Amàlia Rodrigues). Fu questa la "stagione d'oro" del fado, al quale giunsero a contribuire grandi compositori come Raùl Ferrao, Frederico Valério, Alberto Janes e Alain Oulman (quest'ultimo anche perseguitato politico dalla dittatura, nonché marito di Amàlia) [3], Frederico de Freitas, Renato Varela, etc.) e alcuni poeti "fadisti" come João Linhares Barbosa, Silva Tavares, Frederico de Brito, Julio de Sousa, Pedro Rodrigues, Josè Rêgio. Il regime espresso dalla rivoluzione del 1974, per reazione, tentò di sopprimere il genere emarginando per molti anni i suoi cultori - specialmente Amália Rodrigues - ed eliminandolo dai palinsesti radiotelevisivi. Non vi riuscì per il tenace attaccamento popolare ed anche per l'opera di conciliazione operata da fadisti "di sinistra" fra i quali, soprattutto, Carlos do Carmo, Josè Afonso e Josè Carlos Ary dos Santos
Sebbene la forma poetica più popolare del fado sia una semplice successione di quartine, a volte slegate fra loro ("quadras soltas"), i poeti del genere l'hanno spesso perfezionata attraverso la tecnica della "glossa" cioè lo svolgimento poetico di un tema (una quartina detta "mote") in quattro strofe di dieci versi rimati, l'ultimo dei quali deve obbligatoriamente corrispondere a ciascun verso del "mote". In questo modo è costruita, fra moltissime altre, la celeberrima "Casa da Mariquinhas" di Alfredo Marceneiro, che del fado è forse il singolo brano più conosciuto in tutto il mondo. Grazie alle innovazioni di stile e di gusto introdotte da Amália Rodrigues, tuttavia, anche poeti non tradizionali si sono accostati al genere ed hanno scritto per il fado testi anche notevoli. Sopra tutti Pedro Homen de Mello, David Mourão-Ferreira e José Carlos Ary dos Santos, ma anche tanti altri come Luis Portela, Pedro Tàmen, J.L.Godinho, Augustina Bessa Luis, Florbela Espança. In seguito è stato "fadizzato" anche Fernando Pessoa.
L'esponente storica che ha fatto maggiormente conoscere il fado in Europa e nel mondo è stata certamente Amalia Rodrigues che oltre ad averne molto allargato i confini del genere tradizionale aprendolo a testi ed armonie molto più complessi, ha anche molto contribuito a fissarne i parametri esecutivi attraverso una carriera più che cinquantennale. Assieme a lei hanno caratterizzato l'"epoca d'oro" del Fado cantanti come Hermínia Silva, Berta Casrdoso, Maria Teresa de Noronha, Lucília do Carmo (madre di Carlos), Fernanda Maria e Argentina Santos (tuttora in attività). Recentemente il fado sta trovando nuovi promettenti interpreti (Camanè, Cristina Branco, Mariza, Ana Moura, etc.) che però continuano ad utilizzare in gran parte il repertorio dei vecchi fadisti (Alfredo Duarte, detto o Marceneiro, considerato il più grande fadista mai vissuto, Fernando Farinha, Berta Cardoso, Amália, Maria Teresa de Noronha, Herminia Silva, etc.). Il pubblico italiano conosce soprattutto i nomi di Dulce Pontes e Teresa Salgueiro (cantante dei Madredeus), ma queste, pur cantando brani della tradizione fadista, non sono propriamente cantanti di fado.
La chitarra portoghese ha trovato oggi alcuni interpreti di levatura mondiale come Ricardo Rocha (nipote di Josè Fontes Rocha), Josè Manuel Neto, Mario Pacheco, Custòdio Castelo, il purtroppo defunto Alcìno Frazao, etc. che hanno assorbito sia la lezione di Carlos Paredes (che ha utilizzato lo strumento per le sue composizioni che si avvicinano di più alla musica classica) che quella dei grandi esecutori popolari del fado (Armandinho, al secolo Salgado Armando Freie, Jaime Santos, José Nunes, Raul Nery, Josè Fontes Rocha, Domingos Camarinha, Amerigo Patela detto "Pintadinho", Carlos Gonçalves,etc.).

Ad ogni città il suo Fado [modifica]
Tra la fine del secolo e i primi anni del Novecento il fado comincia a interessare l'aristocrazia e la borghesia e affiora la "specializzazione" tra fado di Lisbona e fado di Coimbra; tra gli anni Venti e i Trenta compaiono una serie di registrazioni di quest'ultimo genere.
• Il Fado di Coimbra è più "accademico" e integra il folklore rurale alla poesia. Fu coltivato soprattutto dagli studenti di quella Università come espressione identitaria portoghese. È cantato solo da uomini, in strada o in società, e sia i cantanti che i musicisti indossano una mantellina di colore scuro che era un capo di abbigliamento rurale adottato dagli studenti di Coimbra. L'università di Coimbra, nella sua 'Associação Académica de Coimbra ha un'apposita sezione musicale.
• Il Fado di Lisbona ha carattere più urbano e viene eseguito nelle 'tascas' (osterie) e nelle casas do fado (locali dove si consumano anche pasti). I suoi temi sono legati all'emigrazione e alla vita dei quartieri popolari; ha contenuti e cadenze musicali più drammatiche (tipicamente il 'Fado menor' una forma di improvvisazione popolare su armonie standard in tono minore). Ma nel fado lisboeta vi sono altre forme, a esempio il fado corrido, che ha un andamento più mosso.
• Il Fado do Porto, caratteristico di quella città, ha un andamento più mosso e utilizza maggiormente armonie in tono
maggiore. È stato rivalutato grazie a Manè (Maria Manuel Santos) e ad artisti come Toninho do Carmo, Maria Teresa e altri.
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