domenica 7 ottobre 2007

CONFRATERNITA DEI PRERAFFAELLITI

RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI



La confraternita dei preraffaelliti è stata una corrente artistica della pittura vittoriana (XIX secolo) nata nel settembre del 1848, sviluppatasi ed esauritasi in Gran Bretagna. Ascrivibile alla corrente del simbolismo, può essere definita - assieme al raffinato simbolismo di Klimt ed alle forme del liberty - l'unica trasposizione pittorica del decadentismo.

Tra i suoi esponenti principali Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones ed il tardivo John William Waterhouse.

Il contesto storico e artistico
La confraternita si sviluppa durante l'età vittoriana, periodo particolarmente importante sia per la società che per le arti britanniche. Il periodo, che segnò l'affermarsi di valori borghesi come la fedeltà al Paese e la fede nel progresso, era reduce dalle grandi innovazioni artistiche di Johann Heinrich Füssli e William Blake, che aprirono la strada al romanticismo, e stava vivendo proprio in quegli anni la grande rivoluzione del decadentismo con Oscar Wilde.


L'origine del nome
La confraternita dei preraffaelliti chiamò così se stessa anzitutto per indicare il profondo connotato di setta esoterica che già aveva caratterizzato i Nabis a partire dall'esperienza misticheggiante di Paul Sérusier a Pont-Aven, con Paul Gauguin; il riferimento al pittore ed architetto italiano Raffaello si riferisce invece al rifiuto di ogni accademicità nella loro pittura e, piuttosto, all'ispirazione che essi dichiaravano di trarre dai pittori italiani precedenti a Raffaello, portatori di una freschezza poi contaminata dalle varie scuole.


Il rapporto con i nazareni
L'anello di congiunzione tra i preraffaelliti e l'analogo movimento italiano dei nazareni è Ford Madox Brown, che venne a contatto con loro durante il suo viaggio a Roma tra il 1845 e il 1846. I punti di contatto tra le due correnti pittoriche risiedono principalmente nel rifiuto di ogni accademicità a favore di una più genuina primitiva spontaneità. In questo senso, i due filoni non sono estranei a teorie come quelle dei surrealisti, che si evolveranno fino all'action painting.


I temi principali
i temi sociali. Principalmente portato avanti da Brown, è esemplificato dal suo dipinto Addio all'Inghilterra, ispirato dall'emigrazione in Australia nel 1852 dello scultore Thomas Woolner. Altri esempi dell'attenzione dei preraffaelliti al tema dell'emigrazione, particolarmente sentito in Inghilterra in quel periodo, sono i dipinti Aspettando le navi (1885) di un quasi iperrealista Walter Langley, Il saluto alla partenza (1860) dell'irlandese George Barnard O'Neill e l'intenso Emigranti (1873) di James Jacques Joseph Tissot. Altri temi sociali affrontati dai preraffaelliti furono quello del lavoro, esemplificato ancora una volta da Brown nel suo Il lavoro (1852-1863), e del progresso, che osteggiavano ed insieme amavano. 
i temi biblici. Tra i temi favoriti dei preraffaelliti, gli episodi della Bibbia occupano un ruolo predominante. In particolare sono frequenti scene dall'Annunciazione, tra cui il celebre "Ecce ancilla domini" di Rossetti. 
i temi nazionalisti. I preraffaelliti amavano molto la loro patria, come testimoniano molti dipinti a soggetto nazionalista probabilmente mutuati dal retaggio romantico. Tra essi, spiccano per originalità: La prima traduzione della Bibbia in Inglese: John Wycliffe legge la sua prima traduzione della Bibbia a John di Gaunt (1847-1848) e l'allegorico I semi e i frutti della poesia inglese (1845-1851) di Ford Madox Brown. 
i temi shakespeariani. Tra le opere più illustrate dai preraffaelliti, sicuramente il Re Lear, il Macbeth che già aveva affascinato i romantici e l'Amleto, particolarmente affascinante per la tragica figura di Ofelia. I dipinti più famosi che illustrano scene dal Re Lear sono: Re Lear e Cordelia (1849-1854) di Ford Madox Brown. Tra le numerose Ofelia non si possono non citare i dipinti di Millais, di Arthur Huges. Un altro pregevole dipinto di ispirazione shakespeariana, questa volta tratto da I due gentiluomini di Verona, è Valentino libera Silvia da Proteo) di William Holman Hunt (sullo stesso soggetto si cimentò anche Alfred Elmore). 
i temi medievali. Particolare fortuna ebbero anche i cicli arturiani e, in particolare, la figura della dama di Shalott, dipita da Hunt e tema prediletto di Waterhouse. Non mancano figure prese dal medioevo e dal primo Rinascimento italiano (come Beatrice, Lucrezia Tornabuoni...). 
la pittura di paesaggio. Secondo le direttive di Ruskin, i preraffaelliti si dedicarono anche alla pittura di paesaggio, che non rivestì mai una grande importanza all'interno della loro produzione ma che tuttavia influenzò profondamente paesaggisti francesi della scuola di Barbizon come Corot. 

La fortuna critica
I preraffaelliti raggiunsero l'apice della loro fortuna critica con John Ruskin che nel 1851, dopo una serie di feroci critiche da parte dello Household, del Times e di Charles Dickens, scrisse due appassionate elegie dei dipinti preraffaelliti ed un saggio intitolato Preraphaelitism, in cui annoverava la loro arte nell'arte moderna e confrontava le loro tecniche con quelle di William Turner. Durante il XX secolo la loro fortuna è andata rapidamente scemando ed ai nostri giorni, nonostante siano ancora conosciuti ed amati in patria, sono pressoché ignorati nel resto dell'Europa.

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