domenica 14 ottobre 2007

Il Bello, il Vero e il Giusto sono tutto ciò che è regolare, costante, ritmico, persistente, dunque armonico, «L’ARMONIA DELLE SFERE»

RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI

«Le limitazioni imposte alla creativitàsono segno di declino per l’umanità, mentre ogniqualvolta il potere creativo rinacque portò a nuove conquiste.
E dal momento che ciò è risaputo, perché non si applica l’arte alla vita?»
(AGNI YOGA - Fratellanza, 498)
 
Il mondo moderno, specialmente quello occidentale, considera l’Arte un lusso distinto da qualsiasi concetto d’utilità, quindi superflua, un piacere e niente altro. Soprattutto “Arte” significa qualcosa di diverso per ciascuno che parla: “autoespressione”, “commento sociale”, “arte per l’arte”, “piacere estetico”, ecc. Oggi non c’è una Legge nell’Arte che possa dire ciò che è bello e ciò che è brutto, ognuno ha il diritto di dire ciò che vuole e ciò che è bello per uno ha lo stesso diritto di essere brutto per un altro. Questo perché il concetto dell’Arte oggi è soggettivo e di conseguenza abbiamo un’Arte soggettiva (nei periodi di decadenza la Conoscenza è “soggettiva”, mentre nei periodi di progresso è “oggettiva”).
Questo metro di giudizio è ambiguo e opinabile, perché così non si potrà mai sapere cos’è il Bello, il Vero e il Giusto, che da sempre sono stati i cardini di ricerca dell’Umanità. La Conoscenza e la Saggezza , tramandataci da millenni se non milioni di anni, ci dicono che noi possiamo dare un “cifrario” preciso all’Arte e fare diventare la Bellezza, la Verità e la Giustizia “oggettive”, misurabili, verificabili, constatabili: attraverso la Legge dell’Armonia.
Armonia è tutto ciò che è regolare, ritmico, ciclico e costante , quindi si può dire che il Bello, il Vero e il Giusto sono tutto ciò che è regolare, costante, ritmico, persistente, dunque armonico, il Brutto, il Falso e l’Ingiusto tutto ciò che è aritmico, disordinato, disarmonico, ribelle, demenziale, che non ha legge. Il giudizio viene dato su ciò che irradia: se forze positive o negative.
Nelle Antiche Civiltà di cui l’Uomo ha perso la memoria, l’Arte era definita la "Risonanza dello Spirito" . Per loro ogni Forma era semplicemente ciò che isola, che circoscrive un pezzo di Infinito, se così si può dire, perché l’Infinito non ha pezzi, ma in ogni particella c’è sempre l’Infinito stesso. Ogni Forma è un’apertura verso il Cosmo come rapporto fra Spirito e materia, come complemento indissolubile dall’Energia o Fuoco Eterno che governa l’Universo. "Il Fuoco governa l’Universo" ci diceva tempo fa Eraclito, uno dei tanti messaggeri inviatici dal Governo Spirituale del nostro Pianeta.
Ogni Forma, sia essa un quadro, una scultura, un edificio o una sinfonia, diventa quindi nel microcosmo la rappresentante del macrocosmo, dello Spazio inteso come Vita , come Corpo unico perfettamente integrato e strutturato, un Organismo Vivente dove ad un certo punto c’è un Pianeta, una Stella, una Costellazione, cioè una precisa Gerarchia di Vita e in un altro punto ce n’è un’altra, che costituiscono precise Forme e strutture gerarchiche.
Le linee, i colori, i suoni e le proporzioni sono nient’altro che flussi e vortici di energia che uniscono, legano e mettono in comunicazione queste Gerarchie, offrendo loro un canale attraverso cui manifestarsi nella nostra attività planetaria.
L’Arte come vedete ha dunque quel grande e stupendo compito di aprire una porta e mettere in comunicazione queste Grandi Vite Cosmiche con l’Umanità, cioè una parte molto importante della nostra vita planetaria. Ha il compito di mettere in rapporto il mondo dello Spirito con quello degli Uomini. Come sappiamo c’è una barriera, un anello invalicabile che separa ogni piano, mondo, corpo della manifestazione dall’altro. Non c’è possibilità di comunicazione a meno che l’Uomo stesso non apra la porta e permetta l’entrata. Questa "chiave di passo" è data dal Colore , dal Suono e dal Numero .
Nella perduta Antichità tutto ciò era perfettamente conosciuto ed infatti ancora oggi vediamo la sua espressione nelle Piramidi, nei Templi Greci, nelle Cattedrali Gotiche, in certe opere di pittura rinascimentale (Leonardo, Botticelli, ecc.) e in qualche opera musicale (Bach, Mozart, Beethoven). Lentamente ora i cifrari perduti si stanno ritrovando. Si sta ritrovando soprattutto il fine essenziale della Vita e di conseguenza quello dell’ Arte . Il messaggio che da sempre è stato dato all’Umanità è che lo scopo di tutta l’esistenza umana è il ritorno alle origini, a quello stato superiore di Coscienza chiamato Spirito o Energia Una . Tutto ciò che contribuisce a questa acquisizione di Coscienza è utile, tutto il resto è per definizione una pura frivolezza.
In ogni grande Civiltà antica, l’Arte è sempre servita per comprendere di più, per condurre l’Uomo verso esperienze di realtà di livello superiore a quello che possiamo conseguire nella vita ordinaria.
L’Arte non è intesa per essere "goduta" ma per illuminare . La bellezza estetica è solo una conseguenza derivata dall’Armonia Spirituale raggiunta.
Dal Rinascimento, si può dire, non vi è stata più Arte. E in ciò possiamo vedere una curiosa analogia. Con la decadenza della "Religione" decade anche l’Arte e decade soprattutto la Civiltà Solare . Fino al 1400 la Religione era fondata sulla Conoscenza della Divinità Solare , Dio o Sole Spirituale . Il Padre Nostro era una precisa preghiera al Sole Spirituale. Tutta la Liturgia era legata al cammino del Sole: Natale = Solstizio d’Inverno (Nascita del Sole) Pasqua = Equinozio di Primavera (inizio del Ciclo esteriore) S. Giovanni = Solstizio d’Estate (il Sole è al suo punto più alto, annunciazione del Sole)… Non è un caso infatti che dopo il Rinascimento non sia più sorto nessuno Stile come espressione di Cultura/Civiltà di un popolo (Stile = ricerca personale di Regole e Leggi). Questo perché vi è stato un rifiuto delle Regole e Leggi Cosmiche, che sono state sostituite dalla fantasia e dall’immaginazione. In precedenza ogni Stile era espresso e manifestato su precise proporzioni studiate sul Monocordo Pitagorico , il quale, si può dire, era il sintonizzatore attraverso cui passavano le Energie e la Vita dello Spazio che venivano così densificate nella Forma. In base a questo Principio ogni Artista costruiva edifici, quadri, musiche e sculture in base a proporzioni precise. Prima di eseguire ad esempio un quadro tracciava un reticolato (Villard de Honnecourt) sul quale si disegnavano delle figure geometriche a seconda del simbolo che si voleva rappresentare. Poi si realizzava la Forma che era posta in uno Spazio preciso e voluto, attraverso il quale doveva fluire l’Energia.
Mediante l’Arte era così possibile trasmettere alla Vita Sociale e alla Civiltà in generale il Valore e il Principio dell’Armonia, della Bellezza, della Verità e della Legge Cosmica che come un Ponte Arcobaleno legavano la Terra al Cielo. Es. le Piramidi : non un mausoleo sepolcrale, ma Templi di Iniziazione , Catalizzatori di Energia per attirare la Vita dei Piani Superiori. Sono state costruite per toccare un certo punto in altezza . Non solo i Grandi Templi, ma anche oggetti come un boccale o una sedia erano costruiti su proporzioni armoniche. In questo modo si è dato vita a Grandi Civiltà Sacrali .
L’Arte moderna ha perso completamente questa conoscenza, da "oggettiva" è diventata "soggettiva". Un quadro ha perso il suo messaggio di Vita e di Energie, ha perso il suo preciso irradiare attraverso il Simbolo e la Proporzione , dove un colore o un occhio erano messi in un punto preciso e voluto perché questa era la proporzione 1/3 o 2/5 di una figura geometrica e lì c’era una precisa Gerarchia di Vita. L’ Arte moderna mette un colore, un occhio, una forma dove piace all’autore che rifiuta qualsiasi Legge Armonica. L’Opera d’Arte in questo modo non è più canale attraverso cui la Vita (Energia) si irradia sulla Terra portando i suoi Luce, Amore, Potere ma un fatto estetico , di gusto e di desiderio (piacere) che blocca l’Energia sul Piano Emotivo o anche su quello Mentale ma non giunge mai su quello Intuitivo o Buddhico. L’Arte moderna è quindi un’ espressione inutile , morta, fuorviante , distruttiva dal punto di vista Spirituale, perché lo Spazio sul quale opera non è riconosciuto, è morto, senza vita , quindi senza comunicazione . Si può infatti comunicare solo mediante la Vita , le molecole, gli atomi, la memoria dello Spazio o Sostanza . Lo Spazio è "ciò che contiene tutto ciò che è", è Dio, è Vita, è la Madre del Mondo, il Grande Collegatore (in un atomo c’è tutta la memoria della sua vita).
Dove è avvenuta la degenerazione? Tutta la nostra Civiltà e Cultura materialista e massificata derivano dallo Spazio Euclideo e dal suo uso, dove un punto è uguale ad un altro , così come in questa Civiltà un uomo è uguale ad un altro (non è vero, siamo equivalenti , cioè il valore è uguale, non la Coscienza ). Nello Spazio non esiste una Vita uguale all’altra , quindi un punto nello Spazio non è mai uguale ad un altro. In questa visione euclidea lo Spazio è un campo di fondo, opaco, morto che neutralizza i colori. E’ il campo musicale che assorbe e mescola tutti i toni e le note. Nell’Arte moderna si può dire che è il campo piatto dove ogni pigmento di colore è uguale al suo vicino di quel tono. Nello Spazio Euclideo manca quindi la possibilità di comunicazione, non c’è Vita, Energia ma solo Isolamento . L’Arte moderna quindi è l’espressione figurata dell’isolamento in cui l’uomo attuale è stato posto o si è posto (il risultato non cambia), chiuso nella comunicazione con il suo vero Sé, con gli altri uomini, con gli altri Regni di Natura e gli altri Mondi. L’Arte moderna nel migliore dei casi è una specie di lodevole giornalismo fatto di acute osservazioni e di una glorificazione di tutti quegli oggetti materiali della vita quotidiana che gli insegnamenti spirituali ci dicono invece di superare (desiderio, emozioni, sensazioni, paure, ecc.). Nel caso peggiore e più comune è invece nevros i, egotismo , schizofrenia e psicosi varie. Non è giusto chiamare maestri persone che producono disarmonia, che producono energie negative e le riversano sulle persone che guardano i loro quadri, film, ecc. o sentono le loro musiche. Un quadro come un pane è nient’altro che una pellicola sensibile che riceve le impressioni del suo creatore. In questo modo un quadro o un pane diventano un alter ego , un duplicato energetico dell’autore. Chi si mette un quadro in casa è come se si mettesse l’artista, chi mangia il pane è come se mangiasse il panettiere e comunque riceve le energie che l’artista o il panettiere seguono nella loro vita…
Il quadro, la musica, il romanzo, il film sono il tentativo che molti artisti fanno per liberarsi (catarsi) dei loro mali.
 Fonte di letteratura usata per questo testo Da( Angeli Solari)

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