domenica 14 ottobre 2007

Arte animale " Elefanti pittori"

di Fleur Abramovich
 
 In Thailandia esistono degli elefanti pittori, e il vostro cronista giura di averli visti all'opera in un documentario televisivo. La storia è vera, e val la pena di essere raccontata perché insegna molte cose su cos'è l'arte e sui talenti degli animali.
Vitaly Komar e Alex Melamid sono due artisti newyorkesi che hanno insegnato a questi elefanti a dipingere: il loro scopo è nobile, ed è di generare interesse attorno alla cosa, vendere i quadri e contribuire in tal modo al sostentamento dei pachidermi.
Questi elefanti afferrano il pennello con la proboscide e lo muovono con apparente maestria su di un foglio di carta sistemato su di un comune cavalletto da pittore. Non è chiaro se scelgano pure i colori e, se sì, come, ma gli esperti sostengono che esistono pure differenti scuole, distinguibili guardacaso per l'impiego del colore.
I risultati (i dipinti) sono sorprendenti o deprimenti a seconda dei punti di vista: sorprendenti poiché rappresentano degli ottimi dipinti astratti, composti con una convincente scelta dei colori e con un impiego equilibrato del segno; deprimenti perché, se anche un elefante è in grado di far ciò che faceva De Kooning (cui nel servizio venivano paragonati alcuni quadri le somiglianze dei quali erano effettivamente sbalorditive) allora o l'arte astratta è una bufala, oppure non rappresenta un'evoluzione della pittura, oppure, infine, l'uomo non si è evoluto, ma, al contrario, si è involuto abbracciando l'arte astratta.
Alcuni visitatori di una mostra dei suddetti dipinti facevano alcune osservazioni intelligenti (al di là del fatto, non trascurabile, che tutti osservavano con un'attenzione che è difficile immaginare avrebbero riservato al prodotto di un altro essere umano – evidentemente è meno umiliante sentirsi più stupido di un elefante piuttosto che di un altro essere umano): «E' la nemesi dell'arte moderna» diceva uno, e una donna invece: «Non è importante ciò che dipingono: un grande pittore lo si vede quando decide che è il momento di fermarsi, cioé che il quadro è finito così».
Ecco: è solo una questione controllo: noi sappiamo quando fermarci. Giudicate voi se essere confortati.

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