LA CRISI DELL'ARTE OGGI
A CURA DI DANILO PICCHIOTTI
Una manifestazione della crisi dell'arte oggi, la possiamo notare dallo svuotamento dei cosiddetti centri culturali che pur avendo grandi strutture a disposizione non riescono più a sfornare niente di nuovo, nuovo nei contenuti e nelle forme.
Questo è successo decenni or sono, quando a interi popoli venne negata la possibilità di nutrire corpo, mente e spirito.
Oggigiorno, anche se le possibilità di nutrire il nostro corpo sono aumentate, perlomeno nei cosiddetti centri di benessere, tuttavia non siamo più capaci di nutrire la mente e lo spirito.
L'arte è pane per il corpo, la mente e lo spirito e la fame è tanta!
Questa vacuità, oggi imperante e profondamente anti-umanista, si è appropriata delle arti e ne ha manipolato il potere emotivo e creativo per imporre valori che inibiscono il patrimonio individuale, assolutizzando il valore dell'arte, ormai distante dal vissuto quotidiano, con la coseguenza di perdere sempre più adepti nel mondo della cultura.
Eppure l'arte è viva e noi, gente comune, siamo costretti a convivere con ciò che arte non è, propinataci da chi ha esaurito la vena artistica perché si è isolato dalla gente, non vedendo altro che se stesso e il mito della sua personalità contorta e sofferente.
D'altra parte, ci sono stilisti di moda, personaggi della musica e dello spettacolo che si sentono artisti e affidano il loro estro creativo ad un ufficio marketing in sostituzione delle muse ispiratrici.
Non potremo analizzare altrimenti gran parte della produzione del mercato e del sistema artistico-culturale che si è visto in questi ultimi anni, produzioni estremamente elaborate tecnicamente, ma prive di spessore esistenziale.
Mi dispiace dover constatare che l'arte sia considerata esclusivamente un inutile prodotto commerciale, ad eccezione di quei pochi prediletti che, su di essa, sono riusciti ad arricchirsi solo perchè protetti da chi muove i fili del nostro sistema economico!
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