martedì 4 settembre 2007

Il mito universale della donna nell'arte da Modigliani a Warhol

A CURA DI DANILO PICCHIOTTI
Il soggetto femminile rimane il più intrigante enigma che la storia generale ed il sensibile mondo dell'arte abbiano affrontato. La donna è anzitutto una forma, per il pittore. E' il simbolo della figurazione di tutti i tempi.
E' alla forma della donna che l'artista consegna il giudizio estetico dell'arte, rappresentazione compiuta di un accettato soggetto e del suo ruolo.
Centocinquanta opere di novanta Artisti internazionali forniscono una lettura, appassionata ed emozionante, di un universo nel quale colori, forme e poesia si amalgamano in un tutt'uno, per offrirci il frutto di sensazioni idilliache, legate al tema della donna.La donna come mito, ma anche come essenza di vita, compagna, modella, fonte di inesauribile ispirazione artistica. 
La mostra Femme Fatale esplora la femminilità assoluta, quella che storicamente è emersa agli occhi dell'umanità, della scienza, della psicoanalisi. Fin dagli albori della civiltà la figura femminile è stata protagonista della storia umana: gli archeologi hanno rinvenuto numerose sculture di divinità femminili attribuite all'organizzazione delle tribù di stampo matriarcale dell'era paleolitica. La mitologia greca conferisce alla donna-dea una dimensione irraggiungibile, mentre la mitologia romana la rende più "umana" e meno potente rispetto alle divinità maschili. Nel Medioevo assistiamo ad una prevaricazione nichilista, che ha portato all'eccidio milioni di donne, annullando ogni loro diritto di libertà e di espressione. Soltanto a partire dal Cinquecento si ravvisa una lenta ma progressiva apertura nei confronti della donna e del suo inserimento paritario in società. 
E' però solo con Freud e con lo studio della psicanalisi che l'universo femminile viene indagato e scoperto in tutte le sue molteplici forme. Fortunatamente in molti prima di Freud, tra i quali Leonardo o Diderot, avevano compreso l'importanza della psicologia e gli influssi che le emozioni razionali ed irrazionali hanno sul nostro benessere. Ma la fatalità femminile, intesa come quel fascino che conquista l'interesse e le attenzioni del prossimo, è generalmente rivolta ad un singolo individuo. Mentre la vera Femme Fatale vive al di sopra di ogni circostanza. Così è stato ed è per Marilyn Monroe,  dotata di un fascino prorompente, che affiorava più prepotentemente in quanto vissuto con candore, senza pudore ed incontaminato dal costume sociale. Una tale bellezza spirituale, fuori da ogni convenzione, non le è stata concessa in vita, ma le viene tributata per l'eternità. Questo ha fatto di lei un mito, immortalato come pura forma d'art

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