domenica 16 settembre 2007

Il rapporto tra sorelle D'amore e arte Vanessa Bell e Virginia Woolf

A CURA DI DANILO PICCHIOTTI
Due sorelle, un legame strettissimo. La maggiore, Vanessa, avrebbe goduto di grande fama nella sua epoca per poi essere praticamente dimenticata. La minore, Virginia, ha rivoluzionato il modo di scrivere creando una nuova tecnica che va sotto il nome di monologo interiore . Ancora oggi è considerata una delle più grandi scrittrici e saggiste inglesi. 
Il loro rapporto e il contesto culturale in cui hanno vissuto hanno influenzato gran parte della loro arte e della loro vita.
Virginia amava moltissimo sua sorella, affetto ricambiato da Vanessa , la quale sentiva fortissimo il bisogno della sua approvazione e teneva in grandissima considerazione la sua opinione, persino invidiandola un po' per la sua evidentissima e schietta intelligenza. Il loro rapporto di sorelle era un perfetto yin/yang, dove Virginia "possedeva" il lato intellettuale e a Vanessa era deputato quello fisico.
La prima fonte di risentimento fu il padre. Sir Leslie Stephen era uno dei più importanti storiografi della sua epoca. Virginia era legatissima a lui, quasi succube. Condividevano la passione per i libri e la cultura in generale e la ragazza, che fu educata privatamente (per non dire da autodidatta), lo vedeva come punto di riferimento affettivo e intellettivo. 
Quando Sir Stephen morì, la famiglia Stephen si trasferì nel quartiere di Bloomsbury. Vanessa trasformò la loro nuova casa nella prima manifestazione della sua anticonvenzionalità, sia nella luce che nei colori, come in un tentativo di fuga dallo spazio oscuro di un’educazione rigida e di un’infanzia costrittiva. Dimostrava dunque volontà di rinnovamento della propria esistenza futura, in seguito a una morte paterna vissuta come potenziale liberazione di energie troppo a lungo messe da parte. Questa reazione finì per creare distanza psicologica nei confronti di Virginia, al contrario dolorosamente colpita da una perdita che minava ulteriormente i segni della sua fragilità emotiva.
Inoltre il successo creò incomprensioni. Virginia divenne critica nei confronti della pittura della sorella, perchè gelosa di lei. Vanessa era già una pittrice affermata prima che Virginia pubblicasse il suo primo libro, oltre a sposarsi alcuni anni prima. Agli occhi della sorella, Vanessa sembrava avere tutto: una carriera, un marito, figli, amici, amanti persino. Questo la rendeva gelosa, anche in seguito al confronto tra il suo carattere chiuso e quello magnetico della sorella maggiore. Era evidente che la scrittrice era in posizione di dipendenza nel rapporto. 
L'ispirazione fluiva dall'una all'altra ed è quello che si può notare attraverso le copertine che Vanessa disegnava per i romanzi di Virginia nell'ambito del progetto della Hogarth Press.
Attraverso tutte le relazioni nella vita di queste donne, il legame di sorelle fu più forte. Virginia scrisse: "In un mondo di molti uomini che vanno e vengono, noi abbiamo formato il nostro nucleo privato". E nel loro nucleo privato Virginia creò un nuovo stile di scrittura che rifletteva l’estetica nei dipinti di Vanessa.
Due forme d'arte, un'unica ispirazione
Woolf vedeva l’estetica della pittura e cercava di capire in che modo potesse applicare le stesse qualità alla sua narrativa. Le sorelle erano così legate e condividevano talmente tanti valori che ognuna era stimolata dall’arte dell’altra. Da questo rapporto così stretto finirono per creare immagini parallele, sebbene avvalendosi di mezzi diversi. 
Appare infatti difficile considerare separatamente gli aspetti "anti- narrativi" nella pittura di Vanessa senza riscontrare analoghi procedimenti nella scrittura di Virginia, allestiti manipolando i moduli usuali del racconto letterario, alterando la logica nella trama di sviluppo . Virginia si rendeva conto che scriveva sempre meglio man mano che si faceva coinvolgere dall’arte pittorica della sorella: i quadri di Vanessa erano per lei intensi momenti di vita , gli stessi che cercava di creare quando scriveva. Per farlo aveva bisogno di uno stile completamente nuovo, con una forma differente dalla narrativa tradizionale, L’ispirazione fluiva da una all’altra e possiamo rendercene conto attraverso le copertine dei libri che Vanessa disegnava per i libri di Virginia nel progetto della casa editrice Hogarth Press.
Tutto iniziò nel 1918, quando Virginia Woolf ebbe una grossa rivelazione per il suo lavoro attraverso le sue idee in fatto di pittura. Aveva appena terminato di scrivere un racconto, Kew Gardens (che narra di una conversazione sull'arte da parte di tre donne) sembrava trovare rappresentazione nel quadro "La conversazione" dipinto dalla sorella: chiese dunque a Vanessa di disegnare la copertina per il libro. 
Tale scelta espressiva rende evidente il parallelo con le tecniche narrative di Woolf. Come quest'ultima, con la tecnica del monologo interiore, entrava nella mente dei personaggi, i quali si rivelavano nei loro pensieri molto diversi dall'impressione fatta di apparenza che davano all'esterno, così Bell non ci dà chiara percezione della persona che viene descritta.
rarefazione del tratteggio figurativo nelle opere di Vanessa costituisce un elemento di notevole intensità ed efficacia nel rappresentare una figura che non mostra se stessa nella sua evidenza. Se ne può osservare un chiaro esempio proprio nel quadro "Virginia Woolf at Asheham" (1912), in cui la pittrice ritrae la sorella scrittrice (il quadro è esposto alla National Portrait Gallery di Londra). 
L'opera fornisce solo vaghissime informazioni sull'ambiente in cui il soggetto è ritratto: si tratta di un luogo domestico senza alcun dubbio, ma a chi guarda non è concesso sapere nulla sulle sue caratteristiche, così come nessuna informazione è fornita riguardo la figura seduta. 
Il tratto è preciso, netto, ben definito e così anche le tonalità cromatiche che manifestano un contrasto tra la tinta calda della poltrona, simbolo dell'ambiente domestico, e le tinte fredde presenti nella figura seduta. L'età è solo ipotizzabile e analogo discorso vale per i tratti somatici, completamente assenti.

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