giovedì 20 dicembre 2007

Claude Monet

RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI
(liberamente tratto da testi vari)

Claude Monet è il massimo esponente del movimento pittorico impressionista; la sua arte, infatti, sarà impressionista dall'inizio alla fine, nonostante egli sopravviva ben oltre la fine del movimento vero e proprio.
Monet nasce a Parigi nel 1840 da una famiglia agiata; a cinque anni si trasferisce a Le Havre. Vi trascorre parte dell'adolescenza e a 15 anni scopre l'interesse per la pittura: comincia a dipingere alcune caricature, che venderà poi nei dintorni, guadagnandosi un certo prestigio personale a livello cittadino.
Ben presto, nel 1856, dopo aver conosciuto Eugène Boudin, dal quale apprende la tecnica en plain air, Monet abbandona le caricature e si dedica ai paesaggi, avvicinandosi così a quel modo di dipingere che, più tardi, sarà considerato l'aspetto principale del movimento impressionista.
Giunto a Parigi si iscrive all'Academìe Suisse e comincia a dipingere nella foresta di Fontainbleu insieme a Pisarro, Bazille, Sisley e Renoir. Inoltre, Bazille gli procura un atelier dove poter elaborare alcune tele: due di esse vengono accettate all'esposizione del Salon des Réfusés e commentate positivamente dalla critica, tanto da spingere l'artista a il dipinto Colazione sull'Erba.
L'artista si accosta anche all'arte di Corot, Coubert e Manet; comincia ad inserire figure umane nelle sue opere e in breve tempo diventa il massimo esponente di coloro che ammiravano i paesaggi della scuola di Barbizon e la chiarezza della pittura realista. Si distingue per la sua indifferenza al soggetto e per la sua attenzione ai colori luminosi e vivaci, per la sensibilità nei confronti della luce solare, effetti ben delineati nel quadro Donne in Giardino, una tela dove sono chiaramente presenti richiami a Manet, molto più espliciti nel Ritratto di Jacquemart e nella Colazione sull'Erba.
Nei anni successivi grazie a Charles Gleyredove fa la conoscenza di molti pittori tra cui Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Frédéric Bazille; studia molto da vicino la pittura di Manet, Constagle e Turner e nel 1869 entra a far parte del gruppo di Manet al Cafè Guerbois, dove si discutono dei problemi riguardanti la pittura en plein air e le ombre colorate.
A questi anni risalgono i paesaggi innevati e la collaborazione con Renoir, dalla quale nascono i quadri di Bougival, le nature morte e i quadri sulle variazioni dei riflessi (Il Fiume e la Grenouillère) e il rifiuto del Saloon di fronte alla richiesta di esposizione dei suoi lavori.
L'anno successivo sposa Camille Doncieux, dalla quale ha un figlio, Jean. Nel 1871 l'invasione prussiana spinge Monet a Londra; qui con Pissarro, studia i paesisti e gli acquerellisti inglesi e conosce il mercante Durand Ruel, il quale comincia ad acquistare non solo i suoi quadri ma anche quelli degli altri impressionisti, riservando loro un riconoscimento a lungo negato. Sempre nella città inglese visita una mostra di quadri del pittore William Turner e resta molto influenzato dall'atmosfera brumosa presente nei suoi quadri. E' a questo punto che Monet smette di dipingere la natura realmente e comincia a trasmettere sensazioni visive.
Giunto ad Argenteuil nel 1872, Monet intraprende una serie di studi sulla Senna; i suoi dipinti sono caratterizzati da leggere e vibranti pennellate a virgola, che conferiscono intensità agli effetti della luce sull'acqua e sul fogliame. Incomprensione e povertà non impedirono tuttavia a Monet di sviluppare una pittura sempre più luminosa, lontana ormai dal realismo di Courbet e volta esclusivamente all'evocazione lirica del paesaggio.
Grazie alla tecnica en plain air, Monet riesce ad accorgersi dei cambiamenti cromatici degli oggetti; il suo stile viene affinato sempre di più, limitando maggiormente l'attenzione alla forma. Un suo quadro, Impression. Soleil Levant da il nome al movimento stesso. La parola "impressione", già usata da Gauthier per Daubigny, parve a Monet la più adatta a designare il suo quadro, esposto nel 1874 presso Nadar, insieme con gli amici che da allora furono chiamati «impressionisti».
Le varie esposizioni e le mostre, piano piano, imposero al pubblico la nuova visione pittorica e nel 1886 Durand Ruel permette agli impressionisti di guadagnarsi a New York il primo successo internazionale.
Critica e pubblico accettano la pittura di Monet, che nel 1889 può aprire una sua mostra retrospettiva e seguire l'esempio di Manet aiutando gli amici più giovani o meno fortunati. Ed è proprio in questo periodo che lo stile di Monet raggiunge una maturazione che si conserva inalterata sino ai suoi ultimi lavori. I suoi soggetti vengono sempre ripetuti infinite volte per esplorare tutte le variazioni di colore e di luce. Tra le sue serie più famose ricordiamo quella dedicata alla facciata della Cattedrale di Rouen, replicata in ore e condizioni di luminosità diverse. Si hanno così quadri uno diverso dall'altro, il cui soggetto di base, evanescente e vaporizzato, è sempre lo stesso ma i cui colori ed effetti cromatici cambiano a seconda del cambiamento delle condizioni reali.
Dal 1909 comincia a dipingere la sua più famosa opera: Le Ninfee, nelle quali è sintetizzata tutta la sua arte, fedelmente impressionista, nonostante il movimento stesso abbia ormai esaurito la sua carica innovativa per far posto a nuove avanguardie artistiche.
L'impressionismo di Monet non mira all'obiettività, ma alle impressioni ed alle percezioni individuali, allontana l'arte dall'estetica del realismo; sia il pittore che l'oggetto rappresentato sono sottomessi allo scorrere del tempo: un legame al transitorio che porta lentamente proprio alla perdita dei contorni netti, e quindi alla dissoluzione della forma, fino ad avere dipinti che ad una superficiale visione non sono nient'altro che semplici macchie di colori.

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