lunedì 9 luglio 2007

PLOTINO

È l’interprete della filosofia pagana più elevata, discepolo di Ammonio Sacca; non ha fondato una scuola ma la gente andava ad ascoltarlo. Ha scritto 54 trattati divisi in 6 libri: le Enneadi.Il principio primo per Platone è l’idea; per Aristotele era il motore immobile. Ma entrambi sono molteplici: idee sono più di una; il motore immobile è pensiero di pensiero e quindi pensa qualcosa, per cui ci sono lui e il suo pensiero  per Plotino il principio deve essere uno in senso assoluto.Tutti gli enti sono tali in virtù dell’unità, cioè non esisterebbe il plurale se non ci fosse l’unità; anche le parti di una cosa, rotte per esempio, sono comunque delle unità  l’unità è il principio dell’essere, l’Uno (o Bene) = assoluta semplicità.I caratteri fondamentali dell’Uno sono che è infinito (inesauribile) e che non può essere definito se non con metafore, in quanto una descrizione lo limiterebbe (teologia negativa).[Questa unità sembra quella della forma di Aristotele, che è ciò che da la forma e che differenzia le cose].Dall’uno alle altre cose non si passa direttamente, ma attraverso dei passaggi; si ha il passaggio grazie alla sovrabbondanza di essere dell’Uno, che trabocca ed emana essere verso il resto della realtà, senza esaurirsi mai (similitudine con lampada/sole). Questo processo è necessario per l’Uno, cioè lo fa per natura  il concetto di emanazione è diverso da quello di creazione: mentre la creazione è un atto volontario e quindi libero, l’emanazione è un processo necessario.I gradi di passaggio si chiamano ipostasi, che sono a loro volta fonti di essere, ma sempre più rarefatto tanto più ci si allontana dall’essere. Queste ipostasi sono;Uno Essere/Intelletto: si forma qualcosa di indeterminato che diventa mondo delle forme, che rivolgendosi all’uno diventa essere. Questa potenza che pensa sé stessa fa nascere l’intelletto. In esso oltre al principio dell’unità è presente anche la dualità.Da esso derivano anche tutte le idee che, provenendo da una fonte di essere, sono anch’esse principi di attività. Possono essere raggruppate in cinque gruppi (essere, uguale, diverso, moto, quiete).Anima del mondo: deriva dall’attività traboccante dell’intelletto, da cui prende la capacità di pensare; ma essa è anche fonte di vita e di ordine  è l’anima del mondo (inteso come animale). L’anima delle cose (o ragione seminale) è quel principio che dà il seme delle cose e quindi permette ai corpi di svilupparsi e migliorare  è il principio del movimento.Essa è immateriale e trascendente, ma fa vivere i corpi; non è molteplice perché partecipa dell’uno. In tutte le realtà è presente l’intera anima del mondo e le singole anime sono dei suoi riflessi  ogni ente è in relazione con gli altri esseri: c’è una profonda simpatia, per cui tutti partecipano del principio dell’unità.Materia: è il buio, dove il principio non riesce ad arrivare, è l’ultima tappa in cui l’impulso del principio si indebolisce fino a scomparire. Il mondo sensibile è fatto di materia e forma; la materia è solo inerte possibilità di riflettere la forma, cioè non è in grado di costituire un’unità. La materia singola non esiste, perché la si può incontrare solo formata.

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