Eretici, Dissidenti Religiosi,Confessioni Cristiane, Non Cattoliche, nuovi movimenti religiosi di ispirazione cristiana
Premessa Il paese di Zwickau era, nel XVI secolo, una ricca città della Sassonia, vicino al confine con la Boemia, ed aveva basato il suo sviluppo sulle attività minerarie dell'argento. Quest'orientamento dell'economia locale aveva, tuttavia, portato in rovina la precedente fiorente industria tessile, generando una vasta disoccupazione tra i lavoratori di questo settore.Nicholas StorchNicholas (o Niclas) Storch, era, per l'appunto, uno di questi ex-tessitori, discendente di una ricca e potente famiglia mandata in bancarotta dai proprietari minerari.Nel Maggio 1520, era giunto a Zwickau il noto predicatore riformatore Thomas Müntzer, chiamato come sostituto del precedente pastore della Chiesa di Santa Maria, Johannes Egranus. La retorica di Müntzer fu forte e radicale, soprattutto quando, diventato pastore della Chiesa di Santa Caterina nell'Ottobre dello stesso 1520, si scagliò contro i monaci francescani locali. Tra i suoi parrocchiani, i più attenti alle sue argomentazioni erano, oltre a Storch, l'ex studente di Wittenberg Markus Stübner e un terzo personaggio, che le varie fonti indicano o come Thomas Drechsel oppure come Markus Thomä.
I tre, denominati “Profeti di Zwickau”, furono fortemente influenzati dalle dottrine dei Fratelli Boemi con una decisa impronta millenaria - apocalittica, derivata dagli hussiti taboriti: essi predicavano l'imminenza dell'avvento della “Chiesa degli Eletti”, ricusavano lo studio della teologia e consideravano gli uomini istruiti come manipolatori della parola di Dio. Per questo erano convinti che era necessario essere totalmente ignoranti, persino delle prime lettere dell'alfabeto (ABC), da cui il loro nome di abecedariani.Erano, infatti, convinti che Dio avrebbe illuminato i suoi eletti e dato loro la conoscenza della verità tramite lo Spirito Santo. S. affermava inoltre che l'arcangelo Gabriele gli era apparso, ordinandogli di diventare capo della “Chiesa degli Eletti” e di nominare 12 apostoli e 72 discepoli.Finché i “profeti” potettero godere della benevolenza di Müntzer, non ci furono problemi, ma il 16 Aprile 1521, quest'ultimo fu espulso dal consiglio cittadino di Zwickau, nonostante le manifestazioni di piazza inscenate per solidarietà dai “profeti”. Il nuovo pastore, Nicolaus Hausmann, non fu affatto tenero con il movimento e il 16 Dicembre 1521 fece accusare gli abecedariani di ripudio del battesimo infantile.A questa data, quindi, si fa risalire la prima comparsa di un movimento radicale, in realtà più anti-pedobattista (contrario al battesimo dei bambini) che anabattista (ri-battesimo degli adulti), concetto, quest'ultimo, espresso da Conrad Grebel ed i suoi seguaci in Svizzera.S., Stübner e Thomä (o Drechsel), espulsi da Zwickau, cercarono di esportare le loro idee a Wittenberg: furono ascoltati dai principali collaboratori di Martin Lutero, Nikolaus von Amsdorf, Philipp Schwarzerd (Melantone) e Andreas Bodenstein (Carlostadio) e riuscirono ad impressionare favorevolmente Carlostadio e perfino ad installare dei dubbi in Melantone, colpito dalla loro conoscenza della Bibbia.La situazione, precipitata in seguito ad una serie di episodi di iconoclastia provocati da Carlostadio, divenne così critica che Lutero stesso dovette lasciare il suo rifugio nel castello di Wartburg e, travestito da cavaliere, tornare a Wittenberg il 7 Marzo 1522.Le tesi dei “profeti” furono prontamente respinte da un suo diretto ed energico intervento, riassunto nell'opuscolo Contro i profeti celesti, dove attaccò duramente anche il suo ex-amico Carlostadio. Quest'ultimo fu esiliato nel 1524 dal principe Federico III di Sassonia, detto il Saggio (1486-1525) e si stabilì perfino per un certo periodo nella città mineraria sassone.S. e i profeti furono espulsi da Wittenberg: in particolare S. viaggiò tra il 1522 e 1524 in Turingia e Slesia, per propagandare le sue dottrine, nonostante Lutero nel Settembre 1522 tentasse inutilmente di convincerlo a ricusare le sue idee.All'inizio del 1525, con un piccolo esercito di seguaci, S. raggiunse a Mühlhausen Müntzer, che capeggiava, assieme a Heinrich Pfeiffer, la nota Rivolta dei contadini.Questa rivolta aveva tuttavia i giorni contati in quanto fu soppressa il 15 Maggio 1525 dalle truppe di Filippo, langravio di Hesse, durante la battaglia di Frankenhausen, risoltasi in un'orrenda carneficina dei contadini, 5.000 dei quali furono fatti immediatamente a pezzi dai cavalieri e soldati meglio equipaggiati e dotati di artiglieria, mentre altri 20.000, che si arresero, furono sgozzati senza pietà. Müntzer e Pfeiffer furono catturati, torturati e decapitati.Pare che S. fosse sfuggito alla morte in battaglia, ma che, giunto gravemente ferito a Monaco di Baviera, fosse morto in un ospedale della città nello stesso 1525.
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