mercoledì 4 luglio 2007

ESPRESSIONSIMO 1905-1930


ESPRESSIONSIMO 1905-1930Dare una precisa definizione di questo movimento culturale non è facile, perché generalmente  nel darla non è mai chiaro a cosa  od a chi ci si riferisce precisamente; questo perché l'Espressionismo non è una corrente ma è un'ideologia, ripresa più volte da  diversi movimenti artistici, fra l'altro in diversi periodi. Ed era già nata molti anni prima che si chiamasse così. Forse qui ci ripetiamo, ma per comprendere meglio dobbiamo confrontare i due termini IMPRESSIONISMO - ESPRESSIONISMO, che quasi si assomigliano ma sono due cose sostanzialmente diverse.Col primo si evidenzia l'importanza delle sensazioni avute nell'osservare la realtà esterna, cioè il mondo in cui si vive; come può essere il vivere all'aperto una bellissima giornata.
Col secondo si evidenzia invece l'importanza delle sensazioni che il nostro pensiero crea dentro di noi; cioè si può vivere  una bellissima giornata chiusi in casa anche se fuori il cielo è tetro.Con l'impressionismo guardiamo quello che c'è davanti a noi, con l'espressionismo guardiamo quello che c'è dentro di noiAl pittore impressionista, oltre alla tecnica, gli occorre raccoglimento, l'elaborazione dell'idea, l'esecuzione dell'opera, la cura del particolare, la ricerca e la preparazione dei colori, e un modelloAl pittore espressionista l'opera la realizza con un gesto impulsivo, e deve essere conclusa sotto l'eccitazione immediata, senza indugio, senza raccoglimento, bandendo i particolari, usando i colori puri per non perdere estro e tempo, e non ha bisogno di nessun modello.Il primo ha una creatività disciplinata, armonizzata, mentre il secondo ha uno spirito anarchico, tira fuori quello che cova dentro e spesso lo fa con sentimenti di rivolta primitiviste e spiritualiste.Tutti i primi espressionisti erano accomunati dalla contestazione della società borghese, e anelavano alla riconquista d'una verginità primitiva, affrancata da barriere sociali e razionali, volevano evadere dal mondo in cui vivevano.Questo movimento nacque in Germania, a Dresda, nel 1905, da un insieme di amici tutti abitanti nella stessa città che formano il gruppo "Die Brucke" (IL PONTE)  tutti potenziali "espressionisti" (il termine lo coniò il critico Worringer sulla rivista Der Sturm, ma non rimase legato solo al gruppo di pittori, ma lo estese anche nelle manifestazioni letterarie, musicali e cinematografiche). Nel riunirsi nel loro studio tutti questi amici hanno voglia di creare un'arte nuova, contraria a qualsiasi accademismo o suggestioni dall'esterno. Cosa cercano non lo sanno, in quale direzione andare neppure, perchè ancora nessuno ha creato un punto di riferimento dopo aver demolito tutti gli altri. Durerà il gruppo fino al 1913, poi si sciolse per incomprensioni; chi continuò la propria ex tendenza simbolista, chi quella impressionista, chi invece passò ad altre nuove correnti emergenti.Ma nel frattempo nel 1911 a Monaco era nato un altro gruppo espressionista molto simile a quello di Dresda, con le stesse aspirazioni: sono quelli del " DER BLAUE REITER" che hanno l'intenzione di creare anche loro un'arte nuova, moderna senza alcun legame con le precedenti; fondono l'espressionismo con il cubismo, creando così un nuovo genere pittorico: l'ARTE ASTRATTA (che darà vita ad altre numerose correnti)Finita la guerra, nel 1918, ne sorge un altro di gruppo espressionista, "IL DIE NEDE SACHLICHEIT" . Poi altri ancora, ma della originale intenzione rimase solo una grande confusione. Con qualche pezzo qui e là. Ma sempre in Germania.Dei tre gruppi, ricordiamo i più importanti rappresentanti: VASILIJ KANDINSKIJ (1866-1944); FRANZ MARC (1880-1916); GEOGES GROSZ (1893-1959); KARL SCHMIDT ROTTLUF (1884-1976); ERNST L. KIRCHNER (1880-1938); Nel TEATRO si forma un gruppo con una recitazione con delle azioni drammatiche, in scene indipendenti, con personaggi senza individualità, con una recitazione esasperata. Non avrà un avvenire.Nella MUSICA nasce il sistema atonale (DODECAFONIA) della scuola di Vienna; anche qui una rottura totale con il passato; che sconcerta ancora oggi il gran pubblico, forse perchè la cultura istituzionalizzata che abbiamo non ci permette di capire nulla. I più famosi rappresentanti sono ARNOLD SCHONBERG (1874-1951); ALBAN BERG (1885-1935); ANTON VON WEBERN (1883-1945).Nella NARRATIVA, nulla di particolare da segnalare, salvo qualche ottima novella.
ESPRESSIONISMO rimase come abbiamo detto all'inizio il termine, e questo ci permette di inserire nell'ideologia" espressionistica, autori anche precedenti,che però nulla hanno avuto a che fare con Il Ponte; come VINCENT VAN GOGH (1853-1890) che anticipa l'arte espressionistica. L'artista ha già una notevole base dell'arte Naturalista; i suoi primi lavori, che si possono ammirare in quella grande raccolta cronologica a lui dedicata ad Amsterdam, sono del genere di Millet e di Courbet (che abbiamo già illustrato nelle pagine del Naturalismo). Poi Van Gogh abbandona ogni suggestione tipica del naturalismo, va a Parigi, passa per un breve periodo alle tonalità chiare e intense di timbro impressionista, ma subito dopo -spinto da una forte tensione interiore che lo sta trascinando nella follia - passa al cromatismo violento (alla pittura "senza indugi", "senza particolari", "senza raccoglimento")  usando il colore puro, fino all'esasperazione quasi allucinata delle immagini.Quando al "Ponte" di Dresda nel 1905 nasce l'Espressionismo, Van Gogh che era già morto suicida nel 1890, aveva già anticipato di quindici anni questa pittura, che influì poi sugli sviluppi di tutta l'arte europea.  Molto simile il percorso di EDWARD MUNCH (1863-1944). Anche lui a Parigi a formarsi nella scuola impressionista; ma dopo un breve periodo,  anche lui è teso a rappresentare la sua realtà interiore, ed inizia a realizzare opere con un linguaggio ricco di accenti drammatici, quelli tipici dell'espressionismo. Ma il suo Grido, é del 1893. Significa che anche lui come Van Gogh anticipa  Il Ponte, e già da dodici anni stava andando verso quella direzione indicata dall'inquieto olandese scomparso tre anni prima.Un po' apparentemente meno inquieto, ma anche lui teso a rappresentare la sua travagliata realtà interiore (per la sua deformità permanente) è TOULOUSE-LAUTREC (1864-1901); grande disegnatore, grande esperienza anche lui dell'impressionismo, soprattutto con quello di Degas; conosciuta l'arte giapponese inizia a elaborare una pittura arabescata, dai colori brillanti stesi a zone piatte, ma non si distacca dall'arte naturalista-realista, anche se realizza opere ritraendo personaggi della vita equivoca parigina con grande immediatezza, senza pietà e senza falsi moralismi. Una immediatezza che lo porta ad entrare di diritto anche lui negli antesignani dell'espressionismo.Infine PAUL GAUGUIN (1848-1903), il più anziano dei tre, naturalista e impressionista anche lui, ma inquieto pure lui come i tre appena accennati. Il contatto che è di repulsione-attrazione verso il giovane Van Gogh, fa esplodere anche il lui quando l'amico si uccide, la fuga dal mondo e va alla ricerca di contatti primitivi e incorrotti della vita. Evade dalla civiltà e fugge nell'isola di Tahiti, creando anche lui delle nuove impostazioni compositive violente e ancestrali che influirono profondamente sulla pittura degli espressionisti, dei cubisti, dei nabis, dei cubisti ecc.  Paul muore nel 1903, Il Ponte si forma due anni dopo e la nascita dell'Espressionismo pure.
Insomma l'Espressionismo era nato prima: nell'altro secolo nel XIX, e a quanto sembra non è poi nemmeno morto nel successivo nel XX; e nel XXI é ancora vivo e vegeto. Il materiale -dentro ogni ceto sociale- non gli manca. Sono molti quelli che non sanno ancora conciliare la realtà esterna con quella interna

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