martedì 17 luglio 2007

ALLA SCOPERTA DEL TÈ CINESE

La Cina è la culla e il paese del tè. Oggi, il tè non è più soltanto una bevanda dissetante, ruolo principale che ha ricoperto fin dalla sua scoperta ma, cosa più importante, permette di soddisfare alcuni bisogni spirituali, di offrire la propria amicizia e di esprimere sentimenti personali.Storia e coltura della pianta del tè in CinaIn Cina, la scoperta della pianta del tè e il fatto di berne l’infuso, risalirebbero a più di 3000 anni fa, all’epoca della dinastia dei Zhou (1066-221 a.C.). La comparsa e l’evoluzione di questa pianta avrebbero avuto un rapporto con la geografia, il clima e la flora dell’antichità. In seguito a ricerche sistematiche sulla comparsa, l’evoluzione e la ripartizione della vegetazione in Cina secondo i periodi geologici, i botanici cinesi hanno individuato il luogo di nascita della pianta del tè nel sud-ovest della Cina.Come ha potuto il tè cinese estendersi dal suo luogo d’origine a una decina di province e di regioni, e perfino ai quattro angoli del mondoSecondo un’analisi storica la zona di coltura si sarebbe estesa per via terrestre e per via fluviale e marittima. All’inizio l’espansione della zona di coltura del tè avrebbe avuto rapporto con le guerre e gli spostamenti delle popolazioni. Prima del Periodo delle Primavere e degli Autunni (770-476 a.C.), con eccezione della regione del sud-ovest, la produzione del tè era inesistente. Dopo la dinastia degli Han Occidentali (206 a.C.-8 d.C.), nel momento in cui Zhang Qian, un inviato della Corte, aprì la strada verso l’Occidente, la famosa via della Seta collegò la Cina ai Paesi occidentali. Nel XII secolo, Chang’an, già capitale della dinastia dei Tang, era una città importante sul piano degli scambi culturali ed economici mondiali. In quell’epoca, nelle province centrali della Cina, bere il tè divenne poco a poco di moda. Il tè era uno degli articoli di uso corrente delle etnie del nord-ovest ed iniziò ad essere trasportato probabilmente in Asia centrale, occidentale e sud-occidentale. Prima delle dinastie Sui (581-618) e Tang (618-907) le navi facevano la spola tra le coste della Cina e quelle della Corea, del Giappone e dell’India e, in seguito alla frequentazione dei buddhisti, il tè e la sua coltura fecero la loro apparizione nella penisola della Corea e poi in Giappone. Bere tè divenne una moda che si espanse rapidamente in questi paesi.Dopo la dinastia Tang la zona di produzione del tè si estese rapidamente verso il sud-est. All’epoca dei Song del Nord (960-1127), la produzione di tè delle province del Sichuan e del Shaanxi non era che un decimo di quella del sud-est. Durante gli oltre 300 anni coprenti le dinastie dei Song, dei Liao, dei Jin e dei Xixia, il commercio del tè conobbe una vitalità e una prosperità crescenti, ma all’inizio della dinastia degli Yuan (1279-1368), le guerre ininterrotte impedirono fortemente la sua produzione e il suo commercio.Durante la prima metà del XVII secolo, il tè cinese si diffuse nel mondo. Nel 1610, i commercianti dei Paesi Bassi importarono direttamente il tè dalla Cina; nel 1618, il tè entrò in Russia come dono; nel 1638, fu adottato come bevanda dagli indiani e nel 1650, la Francia e l’Inghilterra cominciarono ad apprezzarlo. A partire da quell’epoca il commercio del tè tra la Cina e la Russia, l’Inghilterra, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti ebbe un grande sviluppo.Durante le dinastie Ming e Qing (1368-1911), ossia per più di 500 anni, la produzione del tè si sviluppò rapidamente, sia sul piano della qualità che quello della varietà e, conseguentemente, anche lo sviluppo del suo commercio sia interno che estero. Dal XVII secolo sino all’ultimo periodo del XIX, la Cina era il solo fornitore di tè al mondo. Nel 1840, al momento della dichiarazione della Guerra dell’Oppio, il governo fu obbligato ad aprire i suoi porti di mare: il tè cinese divenne allora un importante oggetto di commercio tra i paesi occidentali e la Cina. Fu così che il tè cinese iniziò ad essere presente in grande quantità sui mercati occidentali.Lu Yu e il Libro del tè

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