giovedì 12 luglio 2007

Marcel Proust La sua vita «L'arte è la più austera scuola di vita »

La figura di Marcel Proust, singolarmente intrecciata alla finzione dei personaggi del suo romanzo, ha sempre suscitato una certa curiosità un po' superficiale, legata alla iconografia della sua opera, alle facce dei suoi modelli, uomini facilmente riconoscibili dietro i nomi inventati della Recherche, tanto più che spesso erano esponenti di rilievo del bel mondo di una Francia belle-epoque. La ricerca della fotografia della duchessa di Guermantes, alias contessa di Gref-fuhle, o dell'enigmatico barone di Charlus, duca di Montesquiou, o di quel meraviglioso personaggio di Swann-Haas è, in ultima analisi, solo una forma di pettegolezzo un po' più raffinata della media. Chissà se Proust immaginava di scatenare nei posteri, oltre che nei suoi contemporanei, questa curiosità d'alta classe? Probabilmente sì, ma con sicurezza non amava l'idea che il suo nome di scrittore rimanesse legato agli eventi della sua vita, se non per il filo esile, eppure tenacissimo della sua opera.Per questo, nel tracciarne la biografia, preferisco mantenermi nei limiti di un'arida, stretta cronaca, affidando invece al materiale immenso e trasparente dell'arte il compito di parlare più esplicitamente di Marcel Proust.Nasce il 10 luglio 1871 ad Auteil, alla periferia di Parigi, nella casa del prozio materno Louis Weil; la madre, Jeanse Weil, è figlia di un. ricco agente di cambio israelita, mentre il padre, il dot-tor Adrien Proust, è già un affermato medico, ispettore generale dei servizi sanitari francesi e docente di igiene alla Facoltà di Medicina di Parigi.L'infanzia di Marcel Proust si svolge in rue des Malesherbes, a Parigi, con l'interruzione delle vacanze estive a Illiers, presso i parenti del padre. Il clima familiare sarebbe stato particolarmente determinante nella maturazione del giovane, e tanto più lo sarebbe stata l'influenza materna, poiché la signora Proust aveva indovinato nel più grande dei due figli (Robert era di due anni più giovane di Marcel) una natura sensibilissima e particolare. A'questo si aggiunga la salute precaria del bambino, che a nove anni accusava il primo grave attacco d'asma, malattia da cui non si liberò mai, che determinò per certi versi lo strano corso della sua esistenza e, secondo alcune versioni di stampo psicanalitico, venne usata dal giovane come arma inconscia di ricatto e come leva sull'affetto materno.Frequentò il liceo Condocet a Parigi e, dato il ceto abbastanza elevato della famiglia e la fama di cui il dottor Proust già godeva nel bel mondo parigino, annovera tra le sue amicizie giovanili alcuni dei nomi più in vista del tempo, quali An-toniette e Lucia Paure, figlie del futuro presidente della Repubblica. È al liceo che Proust comincia a manifestare la sua vocazione letteraria ed insieme quel particolare piacere e curiosità di entrare nei salotti migliori di Parigi, rivelando una innata propensione alla vita di società ed una straordinaria capacità di affascinare e attrarre i protagonisti di questa élite un po' fatua e un po' intellettuale. In questo ambiente incontra Madame Strauss, moglie in prime nozze del composi" tore George Bizet, e Charles Haas, strana figura di csteta e raffinato cultore dell'arte, sulla cui personalità Proust forgerà poi il personaggio di Swann.I primi frutti dell'attività letteraria di Proust arrivano nel 1892, quando si inserisce come collaboratore nella rivista « Le Banquest », fondata da un gruppo di amici, tra cui Jacques Bizet, Daniel Halévy, Robert Dreyfus e Leon Blum. È in piena ascesa nel mondo dell'aristocratico Fau-bourg Saint-Germain, di cui ormai è un assiduo frequentatore, legato ai nomi più prestigiosi, tra cui appare anche lo stravagante ed estroso conte Robert de Montesquiou-Fesensac. Sono gli anni in cui comincia ad allargarsi a macchia d'olio l'interesse per il caso Dreyfus, il capitano arrestato con l'accusa di spionaggio e complicità con la Germania. Il caso si dovrebbe chiudere ufficialmente il 22 dicembre 1894 con la condanna del capitano e la deportazione all'isola del Diavolo. In realtà, da qui prende il via il vero e proprio caso Dreyfus, cui Proust partecipò con intensità e straordinario attivismo, tra le fila dei dreyfusisti.Nel 1896 esce il primo libro dello scrittore, una raccolta di novelle: Les plaisirs et les jours, in una edizione raffinatissima e costosa, con prefazione di- Anatole France e illustrazioni di Madelaine Lemaire, mediocre pittrice, ma regina del mondo intellettuale parigino. È anche il momento in cui Proust si dedica ad una sporadica, ma attenta attività di critico letterario, oltre che all'avvio di una enorme, confusa bozza del grande romanzo « Jean Santeuil » che, rimasto incompiuto e disorganico, sarà poi in pratica la base su cui, anni dopo, lo scrittore imposterà la « Recherche ».L'attività di critico letterario e soprattutto di attento estimatore dell'arte lo porta ad incontrarsi con le teorie estetiche dell'inglese John Ruskin, cui dedicherà tanta parte del suo tempo, impegnandosi nella traduzione francese di una sua opera « The Bible of Amiens ». Un dato curioso: Proust non conosceva l'inglese, quindi il suo lavoro di traduzione (per altro perfetto e di una rara cura) avveniva per il tramite della madre e della scultrice Mary Nordlinger, cugina del suo grande amico, il musicista Reynaldo Hahn.II 1900 è l'anno dei viaggi in Italia, soprattutto a Venezia, dove compie una sorta di pellegrinaggio ruskiniano, una verifica dal vivo delle teorie estetiche del critico inglese, oltre che incontrarsi per la prima volta dal vero con il mondo della pittura italiana, soprattutto giottesca. Questi viaggi alla ricerca dei grandi momenti dell'arte europea sono un tratto fondamentale dello stile di vita di Proust e si rinnoveranno, fin tanto che gli sarà possibile muoversi e affrontare le fatiche di lunghi trasferimenti.Nel 1905 muore la signora Proust (due anni prima si era spento il padre Adrien Proust) e sarà questo uno dei momenti più dolorosi nella vita dello scrittore, che di lì a qualche tempo lascia l'appartamento della famiglia e si trasferisce in Boulevard Haussmann, dove farà istallare la famosa camera interamente rivestita di sughero e isolata da ogni rumore esterno. È all'inizio del 1907, circa, che avvia la stesura, o forse semplicemente il progetto più organico del suo romanzo: sarà Reynaldo Hahn il primo a conoscere e leggere la trama di «Swann», di cui vengono poi pubblicati degli stralci su « Le figaro ». La pubblicazione dell'intero libro avrà varie traversie e finirà per essere affidata a un editore minore, Bernard Grasset, che pubblica l'opera a spese dell'autore, dopo che i nomi più prestigiosi dell'editoria ne hanno rifiutato l'acquisto.La vita intensamente sociale dello scrittore si va man mano riducendo ad un numero ristretto di amici, da cui per altro sembra in qualche caso difendersi, mentre i suoi ritmi di vita sono interamente sconvolti: dorme per la più parte della giornata e lavora la notte; accanto gli rimane solo la domestica Celeste Albaret con il marito Odillon. Nel 1914 muore in un incidente aereo ad III Antibes il segretario-autista Alfred Agostinelli: è un altro momento tragico per Proust, profondamente legato al giovane, che, appassionato pilota d'aereo, volava con il patetico pseudonimo di Marcel Swann.Lo scoppio della prima guerra mondiale, nell'agosto del 1914, coinvolge e sconvolge il mondo e le amicizie di Proust; alcune delle persone a a lui care, tra cui soprattutto Bertrand de Fénelon, muoiono al fronte; il fratello Robert è in, prima linea come medico e rischia la vita in più di un frangente. A Parigi, Proust continua a lavorare al suo romanzo, apparentemente estraneo e indifferente alla tragedia che lo circonda, su cui invece lascerà delle pagine stupende e senza retorica sciovinista, nel « Temps retrouvé ».Da qui in poi, la vita sempre più segregata e solitària di Proust sembra scandita solo dal ritmo della sua opera, che gli cresce tra le mani sempre più imponente. I vari volumi escono con regolarità, accolti con attenzione dalla critica, mentre la N.R.F., deposta ogni diffidenza, ne assume la pubblicazione. Al riconoscimento e alla fama dello scrittore ha contribuito soprattutto l'assegnazione del premio Goncourt, nel 1918, al libro « A l'ombre des jeunes filles en fleur ».Sta terminando la revisione definitiva della «Prigioniera» quando, nell'ottobre del '22, si ammala di bronchite. Rifiutando qualsiasi assistenza medica, a dispetto delle insistenze del fratello Robert, cerca di resistere agli attacchi della malattia, particolarmente violenti e acuiti dall'asma, e continua la stesura della « Fuggitiva », che riuscirà a portare a termine.
Muore il 18 novembre 1
di Marta Morazzoni

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