CEZANNE
RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI
Paul Cézanne, considerato da più parti il padre dell'arte contemporanea, è un artista che possiamo definire ancora figurativo, tuttavia introduce ad un modo nuovo di guardare la realtà che aprirà la strada ai movimenti d'avanguardia che seguiranno.
Molti dei dipinti giovanili di Cézanne sono costituiti da figure di fantasia o ispirate alla letteratura (Una moderna Olimpia, 1869-70). Ma egli si dedica anche a realizzare nature morte e ritratti (Ritratto del padre, 1860; La signora Cézanne con ventaglio, 1881; Ritratto di Ambrosie Vollard, 1899) questi ultimi hanno come soggetto soprattutto familiari o persone che conosce bene, disposte a sottoporsi a lunghe e numerose sedute di posa.
Il contatto con gli impressionisti, in particolare con l'amico Pissarro, negli anni settanta contribuisce molto al mutamento della sua pittura; egli è incoraggiato a dedicarsi alla paesaggistica e allo studio dal vero della natura.
Trascorre gran parte della sua vita in Provenza, sua terra nativa, alla quale rimarrà sempre profondamente legato e dalla quale nascono un grande numero di opere: dalle tele che ritraggono la dimora di famiglia Jas de Bouffan, a quelle della campagna di Auvers, dai paesaggi marini dell'Estaque che domina il golfo di Marsiglia, alle numerose tele della montagna Sainte-Victoire.
Certamente non ignora le conquiste sul colore degli impressionisti ma egli cerca di andare oltre una resa delle cose così come colpiscono la vista e toccano i sensi. Egli intende superare l'involucro luminoso, l'oggetto coperto dai riflessi che tende a fondersi con l'aria e gli altri oggetti.
In Cézanne "l'oggetto è come illuminato sordamente dall'interno, la luce emana da esso, da ciò risulta un'impressione di solidità e materialità".( M. Merlau-Ponty, 2004)
Realizza anche numerose nature morte, un soggetto ideale per il suo modo di dipingere molto lento e meticoloso che nasceva da un strenua esigenza di osservazione del reale (Natura morta con amorino in gesso 1895; Natura morta con tenda, brocca e fiori, 1899;).
La sua pittura non si basa più su la somiglianza ma sull'equivalenza. Per spiegare la differenza tra questi due modi di procedere Boehm usa l'esempio di una bilancia: se volessimo pesare una mela non è necessario che il contrappeso abbia anche esso la forma di una mela. Ciò che Cézanne pone come contrappeso della realtà nelle sue tele "non assomiglia al mondo ma tanto più gli corrisponde". (G. Boehm, 2002)
Uno oggetto non è sempre uguale a se stesso: nelle sue opere basta il mutamento di un particolare a cambiare ogni cosa, è per questo che ogni pennellata deve essere così meditata, ed è per questo che egli realizza diversi dipinti aventi il medesimo soggetto.
Un'opera come Donna con caffettiera costruita secondo una modulazione geometrica dei volumi rispecchia bene la sua celebre affermazione di dipingere "secondo il cubo, il cilindro, la sfera" cioè di ricercare gli "archetipi" che si celano dietro l'apparenza complessa delle cose. All'interno della stessa composizione pittorica utilizza differenti visioni prospettiche degli oggetti introducendo alla moltiplicazione dei punti di vista a cui giungerà il Cubismo.
Accanto alla celebre serie dei Giocatori di carte che dipinge tra il 1890 e il 1900, vi sono anche le serie di Bagnanti: alcune opere raffigurano nudi maschili altre femminili; nell'opera Le grandi bagnanti dipinta della piena maturità, la semplificazione delle forme e la trattazione sintetica dei volumi faranno scuola tra le generazioni successive di artisti; il suo modo di leggere la realtà su un doppio piano, percettivo e intellettivo, sarà denso di conseguenze per le future avanguardie. Solo pochi mesi ormai separano la sua ultima opera Le cabanon de Jourdan dalla nascita del protocubismo.
Picasso e Braque sulla scia delle intuizioni offerte dall'opera di Cèzanne daranno vita fin dal 1907 al rivoluzionario movimento del Cubismo. Cercano di indagare l'oggetto non nella sua apparenza ma di giungere ad una maggiore conoscenza di esso attraverso una sua scomposizione e ricostruzione che ne mostri gli aspetti molteplici. Nonostante in molti casi le opere cubiste presentano solo una poco riconoscibile intelaiatura dell'oggetto, tuttavia non si può ancora parlare di un totale abbandono di quest'ultimo. Siamo però sulla linea dell'astrazione geometrica che trova piena concretizzazione nell'opera di Mondrian.
DI Alessandra Cianni
2 commenti:
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