martedì 26 giugno 2007

Un'analisi del dissenso tra Freud e Jung.

SCHIFANO N1

Un'analisi del dissenso tra Freud e Jung. La genealogia di un turbamento Il problema Già K. Abraham, nella sua critica alle teorie di Jung, aveva detto: «Va sottolineato che Freud stabilisce dapprima proprio il fondamento biologico, e vi costruisce sopra la sua teoria sessuale. Jung invece introduce il suo concetto di libido, cioè una costruzione filosofica, e spiega i fatti nel senso di questa teoria».1 E ancora:Devo infine rilevare ancora che Jung contravviene seriamente al suo principio di prendere per norma solo la verità e non il sentimento morale, accostandosi alla sessualità infantile e all'inconscio con valutazioni etico-teologiche. È proprio verso questo lato che vorrei, in chiusura, erigere le difese. Si tratta di proteggere la psicoanalisi da influssi che potrebbero farne ciò che la filosofia fu in passato: la ancilla theologiae.2Abraham accusa Jung di trasformare l'osservazione scientifica in filosofia e questa, a sua volta, in teologia. Jung, cercando una maniera per sottrarsi all'autorità di Freud, che forse era sentita come opprimente dalla maggior parte dei suoi allievi, cerca di prescindere dall'evidenza empirica per rivolgersi a quello che era sempre stato il punto forte della cultura occidentale: la filosofia. Quello stesso campo del sapere di cui tanto era infatuato Freud in gioventù, e che poi aveva respinto energicamente, poiché considerata incompatibile con l'osservazione scientifica.E, infatti, il concetto di sessualità di Sigmund Freud è il dogma dell'immanenza.Non a caso il metodo attraverso il quale avviene il processo psicoanalitico si basa sulle associazioni libere, ovvero l'esposizione del materiale così come emerge nella sua forma grezza affinché venga esposto all'osservazione e all'analisi.Quello che apparentemente era stato lo scontro tra due personalità diverse era in realtà molto di più. Jung contrappone alla concretezza empirica di Freud una visione metafisica. Nelle pagine seguenti cercherò di provare che questa differenza contiene significati arcaici profondi e può essere decodificata solo analizzando il background etnico e mentale dei due uomini. La tesi che cercherò di dimostrare sostiene che come la società occidentale aveva superato la fedeltà al padre e aveva rotto i legami con il capo tribù autoritario, organizzandosi in una struttura sociale a polis, che la liberava dall'autorità della Legge del Padre e apriva la strada alla filosofia e alla metafisica, così Jung si ribella a Freud, e al posto di una legge che si basi sulle pulsioni, il cui tema principale è la fedeltà-ribellione al padre e lo schema edipico, fonda una teoria che si basa sull'astrazione e su una metafisica trascendentale.Jung assicura continuamente i suoi lettori della innocuità delle pulsioni infantili. Come già aveva fatto l'occidente col crollo del mondo antico, e chiarificheremo più avanti questo punto, desessualizza il comportamento umano e sterilizza il corpo dalle pulsioni. Così facendo, asseconda quel gusto per il soffuso che non è altro che l'espressione di un bisogno di edonismo e decadenza, particolari del tardo ellenismo come dei giorni nostriE infatti, secondo Abraham:Jung fa un serio passo indietro, dal punto di vista scientifico, assicurando continuamente i suoi lettori della innocuità delle pulsioni infantili. Per la verità è anche peggio che egli poi attribuisca all'inconscio addirittura tendenze morali.3A una teoria «ebraica» delle pulsioni, Jung sostituisce la teoria occidentale degli archetipi. Allo specifico sostituisce il generale. A una scienza che si basa sull'osservazione che viene dal basso, una filosofia metafisica. Al codice della Legge, la filosofia come morale.La scienza era rinata in Occidente quando, nel tardo Medioevo e durante il Rinascimento, le teorie neo-platoniche ed aristoteliche erano state abbandonate a favore dell'osservazione empirica.Anche a questo allude forse Abraham quando dice: «Jung fa un serio passo indietro».Jung è, infatti, un serio passo indietro in rapporto a Copernico, Leonardo, Galileo e Newton.4Quando Jung rifiutò la teoria sessuale, Freud fu il primo a meravigliarsi. Non poteva capire come uno dei suoi seguaci che più stimava voltasse le spalle a quello che per uno psicoanalista serio doveva essere di gran lungo scontato. Che ci fosse qualcosa di irrazionale legato a motivi di estrazione etnica, però, lo aveva forse percepito. In una lettera ad Abraham del 1908, in cui lo invitava alla tolleranza nei confronti di Jung, Freud scrive:Non dimentichi che per Lei è più facile rispetto a Jung seguire le mie idee, poiché in primo luogo Lei è completamente indipendente, e inoltre è più vicino alla mia costituzione intellettuale per parentela e razza, mentre lui come cristiano e figlio di un pastore non può che incontrare grosse resistenze interne nell'avvicinarsi a me.5Questa è una ben strana argomentazione dalla bocca di un uomo della levatura intellettuale e morale di Freud. Ci si sarebbe potuto aspettare da lui che si limitasse ad argomentazioni molto più razionali e trasparenti.Mentre Abraham, per ribattere a Jung, si era attenuto a formulazioni strettamente scientifiche, Freud adopera una frase tenebrosa, che non richiama certamente associazioni edificanti.Cosa mai avrà voluto intendere con le parole «per parentela e per razza»?E in che cosa esattamente Abraham era più indipendente di Jung?Nel 1914, dopo che la scissione era stata consumata, Freud definisce Jung come qualcuno con «una posizione indipendente».6 Quindi, pur adoperando lo stesso attributo per entrambi, evidentemente intendeva due cose diverse
Iakov Levi

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