venerdì 22 giugno 2007

L'UNITÀ DEGLI IDEALI RELIGIOSI_

Troviamo nelle tradizioni degli antichi che ci furono tanti fra i Profeti del passato che, in senso terreno, non erano stati educati, e fra di loro il Profeta Maometto a cui fu dato il nome Ummi, con cui molti lo chiamarono, e che significa illetterato; sebbene secondo l'idea di quell'epoca, il Profeta fosse molto esperto nella lingua araba. Questo mostra che l'educazione terrena non crea il Profeta. Senza dubbio aiuta ad esprimere il Messaggio spirituale che il suo cuore riceve in una forma più intelligibile.
Vediamo nelle Scritture del mondo quattro forme diverse in cui il Messaggio Profetico fu dato: l'antica forma Indù che si può rintracciare nelle Scritture dell'India e che fu continuata da Buddha; poi la forma di Beni Israele che si può trovare nell'Antico Testamento, dai tempi di Abramo ai giorni di Maometto; la terza forma è la forma di Zarathustra che mostra due aspetti - un aspetto è il Gâyatrî degli Indù e l'altro aspetto è la preghiera di Beni Israele; la quarta forma è la forma del Nuovo Testamento che dà la leggenda e l'interpretazione dell'insegnamento di Gesù Cristo e fu resa ad ogni nuova versione più intelligibile alla mente della gente d'Occidente. Ma nel momento in cui un'anima si immerge più profondamente in queste Scritture inizia a realizzare quell'Unica Voce dentro tutte queste forme esteriori, e quella è la stessa Voce che ha adottato tutte queste forme diverse per rispondere al bisogno di ogni epoca.
Ciò che il Profeta dice è molto meno di quello che realmente sente, e il senso di ciò che dice è molto più profondo di quello che le sue parole esteriori significano; poiché quella del Profeta è un opera molto difficile; è cercare di presentare al mondo l'intero oceano in una bottiglia. Nessuno è mai stato capace di farlo; e tuttavia Tutti ci hanno provato, perché è stato il loro destino. La gente ha preso queste bottiglie date a loro ed ha detto: "Guarda qui c'é l'oceano, io ho l'oceano in tasca!" Tramite ciò che hanno insegnato nelle Scritture i Profeti hanno soltanto cercato di mostrare la strada; ma non hanno disegnato la Meta, perché nessuno può mettere la meta in un disegno. La Meta è al di sopra di tutte le forme e al di là di quanto le parole possano spiegare.
Coloro che hanno tratto beneficio dalla vita e dal Messaggio dei Divini Portatori del Messaggio, non necessariamente sono i seguaci del loro Messaggio, ma gli imitatori della loro vita; perché non hanno soltanto seguito l'insegnamento, ma hanno seguito il Maestro che è l'esempio vivente del suo insegnamento. Tutte le tradizioni antiche dell'evoluzione religiosa ci raccontano come coloro che erano attorno ai Profeti hanno tratto beneficio tramite l'imitazione, piuttosto che seguendo alla lettera delle leggi e polemizzando sulle differenze fra le leggi. Non esiste una scrittura nella quale non esiste contraddizione. È la contraddizione che crea la musica del Messaggio. Il Messaggio sarebbe rigido come i sassi se non ci fossero contraddizioni. Perfino non tutti i sassi sono uguali; come possono tutte le parole significare le stesse cose? Il Messaggio non è altro che una risposta ad ogni richiesta, ogni bisogno, ogni domanda della vita individuale e collettiva. Rumi ha cercato di spiegare nel Masnavi dall'inizio alla fine la natura ed il Carattere del cuore del Profeta e con questo diede la chiave della porta che apre il sentiero verso il Profeta. Quindi leggendo qualsiasi scrittura dobbiamo prima ricordarci che non sono le parole che leggiamo a essere così importanti ma quello che è nascosto dietro. Per la mente comune che vede soltanto la superficie le parole delle Scritture non sono altro che delle semplici frasi e ogni tanto le idee sembrano semplici, perfino infantili. Ma colui che cerca di conoscere ciò che è al di là di esse, scoprirà col tempo che un immenso campo di pensieri è nascosto dietro ogni parola pronunciata dalle labbra dei Profeti. In verità le parole dei Profeti sono come dei sigilli sul Segreto di Dio.

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