domenica 24 giugno 2007

L’opera di Scriabin ( Musicista )


HO PROVATO UNA FORTISSIMA EMOZIONE QUANDO HO ASCOLTATO PER LA PRIMA VOLTA Alexander Scriabin (1872 - 1915) NELLA SUA OPERA la sensualità armonica non conosce eguali, se non nell’opera di Debussy.
I cardini su cui poggia l’opera di Scriabin sono il misticismo e l’estasi; si tratta di una delle personalità più complesse che stanno a cavallo tra l’otto e il novecento.Nella sua scrittura si intrecciano elementi ereditati da Wagner e da Liszt, e – nell’opera pianistica – anche i referimenti all’estetica di Chopin (come ad esempio la raccolta titolata Preludi) non sono pochi.Innanzitutto vorrei precisare delle cose: la musica esiste perché alcune persone la scrivono in un contesto di totale autonomia, soprattutto in un secolo così pieno di correnti e di totale libertà creativa come lo è stato il Novecento. Parlare di inattualità di un compositore prevede una contestualizzazione del suo operato in un periodo storico al quale è stata abbinata una corrente ben precisa…il che è un errore in partenza. Skrjabin visse fra il 1872 e il 1915. Cos'era la musica in questi anni? 1) In Germania abbiamo l'ultimo periodo di Brahms (che scompare nel 1897, compositore noto per le sue sonorità ricche e una scrittura stranamente poco fitta di note; solitamente opta per temi largamente cantabili con note piuttosto lunghe rispetto a come scrivevano alcuni contemporanei), Wagner (grande innovatore…un po' il Kant della composizione), e Richard Strauss; 2) In Francia abbiamo Faurè (compositore fortemente radicato nella tradizione romantica ottocentesca), Debussy (compositore impressionista che trova un sistema molto personale per scrivere la musica caratterizzato da una instabilità tonale, dalla leggerezza e dalla fuggevolezza delle sonorità) e Ravel (compositore noto per le grandi melodie e per la grande abilità nell'orchestrazione); 3) In Russia abbiamo diversi compositori…tra cui ricordo Rachmaninov (pianista compositore, uno dei principali precursori della musica da film, compositore che riscosse un successo di pubblico notevole grazie alla straordinaria orecchiabilità della sua musica) e l'ultimo periodo di Tchaikovsky (il russo che scriveva nello stile romantico europeo)… Ovviamente ci sono tanti altri compositori importanti. Ma quanto ho scritto finora è sufficiente a far capire quanto multisfaccettata fosse la produzione musicale del primo Novecento.In questo contesto il signor G.S. ha ritenuto opportuno catalogare il primo Novecento come "l'era della dodecafonia". Quando in realtà la dodecafonia fu un esperimento effettuato da Schonberg e i suoi allievi in un ambiente importante ma pur sempre ristretto come Vienna. Che fu un esperimento poco apprezzato lo dimostra il fatto che la dodecafonia non ha attecchito molto fra i contemporanei (Mahler li difese sempre dalle accuse dei contemporanei ma fu sempre scettico di fronte alla loro musica, Sibelius pur entrando in contatto con loro si rifiutò di scrivere secondo il loro stile…) né fra i nostri contemporanei (il pubblico di oggi deve ancora iniziare ad apprezzare la loro musica).E' ovvio che se consideriamo la dodecafonia come il vero stilema compositivo di questo periodo allora Skrjabin diventa un inattuale. Ma se noi consideriamo TUTTA la produzione offertaci dal tardo Ottocento e dal primo Novecento, allora Skrjabin diventa un fenomeno estremamente interessante, alternativo e unico nel suo genere.Fu forse il più importante dei compositori simbolisti. Fu un pianista compositore che girava il mondo eseguendo esclusivamente la sua musica, anche se venne un po' messo al buio dallo straordinario successo che stava riscuotendo Rachmaninov in questo campo. La usa produzione segue una logica evolutiva molto personale, caratteristica degna di un artista della migliore specie! Le ultime musiche sono radicalmente diverse dalle prime, ma continuò ad eseguire le prime musiche anche negli ultimi anni di vita: in pratica non rinnegò mai il suo operato…In una prima fase i modelli presi d'esempio sono Chopin e Liszt; una seconda fase prende come modello Wagner e infine giunse ad uno stile completamente personale (simbolista).Anche nelle prime fasi della sua produzione in realtà Skrjabin utilizzò i grandi del passato solo come punto di partenza, ma poi portò subito il loro stile a esiti ultimi e inauditi, pur disinteressandosi di quello che stava succedendo in Europa con Mahler, Debussy, Strauss e Schonberg.Un simbolista usa alcuni stilemi della sua arte per rappresentare l'astratto…rende questi stilemi il "simbolo" si qualcosa. E questo è ciò che fece Skrjabin in musica: il trillo, il cromatismo e quant'altro diventano simbolo di sensazioni. Non manca nemmeno un senso metafisico della composizione…ecco come Skrjabin introduce in partitura la quinta Sonata per pianoforte: Vi chiamo alla vita, forze misterioseimmerse nelle profondità oscurdello spirito creatore, timorosiabbozzi di vita, a voi porto l'audaciaInsomma, a mio parere Skrjabin a livello storico rappresenta un caso unico nel suo genere, e quindi estremamente attuale in quanto perfettamente radicato nella sua epoca nelle vesti di straordinaria novità.

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