venerdì 4 gennaio 2008

"Opere Astratto o reale " CE'ZANNE- MONDRIAN - POLLOK

RICERCHE A CURA DI D. PICCHIOTTI

Lo scopo è quello di delineare la nascita e lo sviluppo dell'arte astratta cercando di individuarne alcuni momenti salienti; si propone in particolare di approfondire le figure di tre grandi artisti: Cézanne (come precursore dell'arte contemporanea) Mondrian, (come uno dei massimi   esponenti dell'astrattismo geometrico) Pollock (come figura centrale dell'action painting), attraverso la lettura di tre opere molto significative: Le cabanon de Jourdan, Grande composizione A con nero, rosso, grigio, giallo e blu, Watery Paths.
Le avanguardie all'inizio del XX secolo operano un radicale passaggio dall'arte figurativa a quella astratta, o per usare termini meno diffusi ma più appropriati da quella mimetica a quella non oggettiva. Le radici di questo mutamento si possono avvertire già all'interno del movimento simbolista che nasce in Francia intorno al 1885. La reazione al Naturalismo ottocentesco e l'esigenza di esprimere contenuti profondi, che vadano al di là dell'aspetto esteriore delle cose, induce alla ricerca di nuove soluzioni espressive. L'artista tende ad un'elaborazione sempre più personale della realtà e questa subisce una trasfigurazione dovuta ad una progressiva sintesi dei volumi e all'uso di colori usati, non per la loro verosimiglianza con il dato naturale, ma per il valore simbolico ad essa attribuito.
Questo è piuttosto evidente, sempre in ambito simbolista nelle opere di Gauguin e nel cosiddetto gruppo dei Nabis (profeti). Le loro aspirazioni mistico-spirituali si realizzano pittoricamente nella semplificazione delle forme che trova ispirazione nell'arte primitiva di origine africana e orientale. Fanno ricorso a forme sintetiche, linee sinuose e ad un colore piatto e bidimensionale ("à plat").
Il Simbolismo tende a mescolarsi sempre più con il fenomeno dell'Art Nouveau (Jugendstil o Liberty) che si sviluppa a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il linguaggio Art Nouveau è impiegato soprattutto nelle arti applicate ma influenzerà anche le cosiddette "arti maggiori". I soggetti che si ispirano al mondo animale e vegetale si risolvono però in forme antinaturalistiche  e stilizzate che rispondono soprattutto ad esigenze  decorative.
Ad influire in questo processo di affrancamento dalla riproduzione naturalistica del reale contribuisce anche l'invenzione della fotografia nel 1839 alla quale pervengono simultaneamente, ma da percorsi diversi, i francesi Niepce e Daguerre e l'inglese Fox Talbot .
Se con la fotografia diventa possibile ottenere con mezzi tecnici una resa della realtà estremamente fedele, che senso ha per l'artista continuare a rappresentarla? Molti artisti usarono la fotografia come mezzo di studio e strumento di ausilio alla loro creazione pittorica tuttavia, anche questo genere di questioni portarono alla fine della plurisecolare tradizione naturalistica. L'arte cominciò ad interrogarsi sempre più su se stessa: sui suoi domini, sulle sue possibilità e sui suoi significati.
Sempre all'inizio del secolo alcuni artisti realizzano opere astratte attraverso le loro ricerche sul colore e sul movimento. Parliamo ad esempio di Frantisek Kupka, che tenta di realizzare un segno pittorico equivalente agli effetti musicali (Tastiera, 1909); oppure della schiera di artisti che Apollinaire annovera nel 1912 nel movimento dell'Orfismo, tra di essi: Delaunay (Primo disco simultaneo, 1912), i dissidenti dal cubismo Duchamp, Léger, Picabia, nonché i futuristi italiani,
Boccioni, Balla (Mercurio passa davanti al sole, 1917), Severini. Anche questi giungeranno, pur nelle loro specifiche ricerche a esiti astratti analoghi, tanto che Boccioni rivendicherà il primato di certe soluzioni rispetto a Delaunay.
L'interesse di questi artisti in ogni caso non esclude il dato reale ma si concentra soprattutto sulla rappresentazione del movimento, sulla scomposizione del colore e delle forme fino a rendere l'oggetto irriconoscibile.
Senza negare l'importanza di queste ricerche nello sviluppo dell'astrazione, tuttavia si è soliti designare l'inizio dell'Astrattismo nel 1910, quando Kandinskij realizza le sue prime opere astratte ( Primo acquerello astratto).
Nel 1911 presenta la prima mostra del Blaue Reiter ( Il cavaliere azzurro) movimento a cui dà vita a Monaco insieme a Franz Marc.
Proprio con Kandinskij abbiamo uno specifico intento e una teorizzazione dell'abbandono della figurazione. Egli persegue la liberazione delle forme e dei colori dal compito di rappresentare la realtà in modo tale da permettere alla pittura di esprimere con maggiore immediatezza il suo contenuto spirituale. Nel suo saggio "Lo spirituale nell'arte" descrive le caratteristiche e le possibilità espressive delle forme e dei colori, scrive ad esempio: "E' facile notare che certi colori sono potenziati da certe forme e indeboliti da altre. In ogni caso, i colori squillanti si intensificano se sono posti entro forme acute (per esempio il giallo in un triangolo); i colori che amano la profondità sono rafforzati da forme tonde (l'azzurro per esempio da un cerchio)".
La pittura astratta non smette di significare perché non rappresenta più l'oggetto, ma continua a comunicare una realtà interiore.
All'inizio del Novecento di delineano due poli fondamentali dell'arte astratta: da un lato quello lirico e spiritualistico di Kandinskij, dall'altro quello geometrico e razionalistico di Mondrian.
Le radici di quest'ultimo polo si possono rintracciare nel movimento cubista e prima ancora nell'opera di Cézanne.
I Alessandra Cianni

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