giovedì 30 ottobre 2008

INTERVISTA A SUSAN VREELAND Parla l'autrice di La passione di Artemisia

A CURA DI D. PICCHIOTTI

SUSAN VREELAND È A ROMA - SULLE TRACCE DI ARTEMISIA, LA PROTAGONISTA DEL SUO LIBRO CHE È APPENA STATO PUBBLICATO IN ITALIANO.
   Parliamo con lei al telefono, della sua carriera come scrittrice, di questo romanzo e di quello che verrà pubblicato a primavera.
   Può dirci qualcosa sulla sua vita e sulla sua carriera come scrittrice - quando ha iniziato a scrivere?
   Sono venuta per la prima volta in Europa nel 1971, in un viaggio di studio organizzato dalla mia università e guidato dai nostri insegnanti di materie umanistiche. Il testo che usavamo era "Civiltà" di Kenneth Clark e nel primo capitolo veniva citata una frase di John Ruskin: "Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in tre manoscritti - il libro delle loro imprese, il libro delle loro parole e il libro della loro arte."
   Questa affermazione di Ruskin mi colpì come molto profonda, ma ha poi avuto per me un significato di una portata di gran lunga maggiore di quello che avrei potuto immaginare, quando promisi a me stessa che l'arte di questo nuovo mondo nel Vecchio Mondo sarebbe stata la compagna della mia vita. Mai come allora, durante quel viaggio, la storia era stata vibrante di vita, con una voce sua propria.
   Pittura, scultura, architettura, musica, storia religiosa e storia sociale - ero rapita da tutte queste cose, volevo leggere di più, imparare le lingue, riempirmi i polmoni di una cultura ricca, gloriosa e antica, elaborata dall' energia umana. Questa esperienza è dietro ai miei scritti degli anni '80, articoli su viaggi, arte e cultura per riviste e giornali.
   Un incontro e la successiva amicizia con due persone coraggiose, una coppia la cui cecità non impediva loro di condurre una vita indipendente e piena, mi insegnò dei modi alternativi di vedere. Solo quando sentiii fortissima la necessità di raccontare la loro storia, mi avventurai nella narrativa. Così scrissi il romanzo "What Love Sees" nel 1988. Il romanzo seguente, "Girl in Hyacinth Blue", nel 1999, su un quadro di Vermeer, fu scritto mentre mi sottoponevo alla terapia per la cura di un linfoma e fu, in gran parte, un' opera di gratitudine verso gli artisti che avevano sollevato il mio spirito in quel periodo difficile. Lo sforzo creativo e il piacere della bellezza possono aiutare a guarire perché ci tirano fuori dal pensiero rivolto soltanto a noi stessi.

Che cosa l' ha portata a scegliere Artemisia come soggetto del suo libro?
Sono stata attratta da Artemisia Gentileschi perché è una figura grandiosa, come artista, come donna e come essere umano. E' stata la prima donna a guadagnarsi da vivere con il pennello, la prima donna che ha dipinto quadri politici e religiosi di grandi dimensioni, soggetti una volta riservati agli uomini. Una pittrice di straordinaria creatività, la prima donna ad essere ammessa all'Accademia dell' Arte di Firenze.
   Ad ogni punto decisivo della sua vita, ha scelto il corso d'azione che richiedeva maggior coraggio. Nonostante lo stupro, nonostante l'esposizione pubblica nel processo del suo violentatore da parte di una corte papale che sottopose lei alla tortura, nonostante le macchie sulla sua reputazione, è diventata uno dei pittori più famosi del Barocco Italiano. Ha usato la sua notorietà a suo vantaggio. Ha sviluppato un ideale di donna eroica e coraggiosa. Ho ammirato il modo in cui ha ricostruito se stessa lavorando sull' offesa che le era stata fatta e sciogliendo nella pittura il suo risentimento.

Artemisia dice al padre che loro due si assomigliano: entrambi hanno rinunciato ad una figlia per la carriera. Pensa che sia inevitabile scegliere tra essere madre e avere una carriera?
La scelta tra maternità tradizionale e carriera è ancora molto difficile. Oggi è difficile, ma possibile, scegliere entrambe. La facilità o difficoltà nel riuscire a combinare le due cose dipende da due fattori: la situazione finanziaria in famiglia, per poter prendere un aiuto se è necessario; e la disponibilità del marito ad assumersi alcune delle responsabilità che una volta erano solo della donna.
   Purtroppo, spesso non ci sono questi presupposti ed è impossibile per le donne svolgere del lavoro creativo. Se questo è vero oggigiorno, i risultati di Artemisia nel diciassettesimo secolo sono ancora più stupefacenti.

Qual è il ruolo dell'arte nella vita?
   La ricchezza dell' arte nella vita umana riflette i suoi molteplici intenti: dare piacere, certo, ma anche innalzare lo spirito, servire come modello di comportamento, celebrare persone degne della nostra ammirazione, incitarci all' azione, farci prestare attenzione alle bellezze della terra, trasportarci in altri tempi e farci conoscere le loro problematiche, stimolare la nostra immaginazione, passione, spiritualità e compassione.

Artemisia vive a Roma, Firenze, Genova, Venezia e Napoli e lei riesce splendidamente nel renderci le strade, gli odori, i colori e i rumori di queste città: ma lei ci ha vissuto?
La descrizione delle città italiane deriva soprattutto dalla ricerca fatta negli Stati Uniti che ha stimolato la mia immaginazione. Ho consultato 70 libri, non solo di storia dell'arte, ma storie della cultura e della società, libri di resoconti di viaggi di scrittori inglesi del '700 e '800, libri di viaggio contemporanei, romanzi ambientati in Italia, libri di architettura, di costume, di musica e danza, libri di fotografie e, naturalmente, di quadri di tutti questi luoghi.
   Purtroppo non ho mai avuto l'opportunità di vivere in Italia, vi sono stata soltanto per un paio di settimane trent' anni fa. Dopo che il mio romanzo è stato accettato dal mio editore sono stata in Italia una settimana per tenere un corso di scrittura e un'altra settimana per visitare Firenze e Roma, camminando sulle orme di Artemisia, guardando i palazzi, i quadri e le sculture che lei aveva visto, immaginando i rumori e gli odori che lei aveva sentito.

Galileo è la voce ribelle per la scienza, proprio come Artemisia lo è per la pittura. E' questo il motivo per cui gli ha dato un ruolo così importante - oppure è semplicemente storicamente vero che era amico di Artemisia?
Sia Galileo sia Artemisia si tovavano alla corte di Cosimo Secondo dei Medici a Firenze nello stesso periodo. La prova che si conoscessero è in una lettera in cui Artemisia chiede l'aiuto di Galileo per farsi pagare da Cosimo quello che le è dovuto. Ho scelto di attribuire a Galileo un ruolo più importante nella vita di Artemisia per la posizione parallela che i due avevano nell' ambito dei rispettivi campi.
   Certamente devono aver compreso i rischi che l' altro stava correndo, e rispettato il coraggio e l'impegno che ognuno di loro mostrava.

Speriamo di leggere presto anche il suo primo libro - un altro libro su un pittore?
"Girl in Hyacinth Blue" (che sarà pubblicato da Neri Pozza nella primavera del 2003) segue , invertendo la cronologia, un dipinto fittizio del pittore olandese Vermeer. Il quadro opera in maniera diversa per ogni personaggio che si trova ad avere a che fare con esso; ognuno vede nel quadro qualcosa di rilievo per la propria esperienza personale.
   Così può parlare dell' innocenza perduta, spingere ad un' azione generosa e coraggiosa di amore, suscitare il ricordo del passato, anche di un amore passato, suggerire un' offerta di rappacificazione coniugale, esprimere un conflitto di valori tra marito e moglie. E, sopra tutto, parlare di desiderio, in tutte le sue varianti. E' solo un quadro, ma invia molti messaggi a chi è capace di riceverli, mentre ognuno vive dei momenti decisivi sotto la sua influenza. La ricchezza dell' arte è in questa diversità di effetti.

Susan Vreeland, La passione di Artemisia,Ed. Neri Pozza, pp.317, Euro 15.50

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