Danza moderna
a cura DI D. PICCHIOTTI
Quando si parla di DANZA MODERNA, si parla di un movimento assolutamente nuovo che nasce sulla scena occidentale durante gli ultimi anni del '900. E' un movimento contro le forme tradizionali del balletto classico-accademico che domina incontrastato la scena europea, soprattutto in Francia ed in Italia. La danza moderna nasce quasi contemporaneamente in due luoghi lontani ma alla ricerca di nuovi stimoli: l'America e la Germania. La modern dance che nasce negli Stati Uniti e si sviluppa sotto l'influenza di tre grandissime: Isadora Duncan, Loie Fuller, Ruth St.Denis. L'Ausdruckstanz, cioè la danz aespressiva tedesca, che continua tuttora nell'incredibile ascesa del tanztheater con Pina Bausch.
Il termine danza "moderna", è alquanto effimero e generalista; viene utilizzato per differenziarsi da l genere classico e romantico del balletto, ma racchiude un mondo intero dentro di sé. La danza moderna nasce quando il movimento diventa la caratteristica principale del ballo. Nella danza classica, più che movimento, esistevano delle pose, perfette ed artificiali, il più delle volte incuranti delle naturali tendenze del corpo. Il movimento era astratto, in secondo piano, anzi si faceva il possibile per nascondere lo sforzo, l'azione dei muscoli. Con la danza moderna il corpo viene liberato ed il movimento diventa l'esperienza di base. Diventa, al contrario del balletto classico, un punto di vista e non più un sistema terminato di mosse, pose ed atteggiamenti.
La modern dance americana.
Le giovani danzatrici americane alla fine dell'800, sono figlie di un ambiente estremamente diverso da quello europeo. Nel vecchio mondo, la donna veniva allevata come persona destinata alla sfera privata, al mantinemento della casa e all'allevamento dei figli, mentre in America la donna viveva già nella sfera pubblica, del sociale, addirittura stava emergendo allora nel mondo politico. La danza in quella società era quindi vista come simbolo di trasgressione, di sessualità, di potere femminile di esibire le proprie idee e la propria bellezza. L'America potè creare un genere completamente uovo di danza perché non fu mai influenzata fino in fondo dal balletto europeo, che veicolava dei valori legati al vecchio mondo. I coreografi europei operavano già da tempo nelle compagnie americane, ma il balletto non riusciva a svilupparsi o a raggiungere le punte di entusiasmo registrate in Europa.
Solo un maestro francese Francois Delsarte, che si era dedicato allo studio del movimento, dei gesti delle espressioni, riuscì ad incidere fortemente con il suo insegnamento e diede il via allo sviluppo della danza moderna. Effettivamente quello che oggi definiamo "delsartismo", è l'elaborazione successiva dei suoi discepoli, poiché egli non lasciò nulla di scritto sul suo insegnamento. Eppure il principio che Delsarte ha divulgato è stato fondamentale: il delitto più grande è un gesto senza significato. i racconta che egli studiò attentamente gli esseri umani in ogni stato di tensione fisica ed emotiva; andò addirittura negli ospedali per registrare le espressioni di sofferenza o disperazione dei malati!
Le grandi ballerine.
Quando si parla delle tre grandi ballerine dell'epoca, si parla di personalità di spicco nella cultura del tempo, donne assolutamente moderne, che hanno gestito la loro carriera da manager, coreografe che hanno fatto delle loro idee il manifesto di un'epoca. Amate da uomini di cultura, politici, poeti e filosofi, hanno segnato la fine dello schematismo del balletto classico ed hanno aperto gli orizzonti alla danza moderna.
Isadora Duncan, la ballerina scalza.
La Duncan rompe definitivamente ogni rapporto con il balletto classico e restituisce al corpo la sua fisicità, la sua bellezza. La ballerina si ispirò moltissimo alla grecia, alle sculture ed ai fregi del mondo antico, al movimento che era presente in essi. La sua danza è qualcosa che nasce internamente, è un sentimento che si sviluppa in sintonia con la musica ed il ritmo, quasi in uno stato di trance, dove lo spirito ed il corpo si liberano. La Duncan getterà tutti gli orpelli della ballerine (tutù, scarpette, ecc) e danzerà scalza e coperta di veli, proprio come una statua greca che improvvisamente prendesse vita.
Ruth St.Denis, la passione per l'oriente.
Ruth St. Denis parlò sempre di se stessa come una profetessa; la sua missione era quella di migliorare l'umanità attraverso la danza. Era una ballerina autodidatta, bellissima e con un temperamento creativo e deciso. Si appassionò fortemente alla cultura orientale, che nei primi anni del novecento aveva moltissimi sostenitori in America e creò delle coreografie che sembravano delle cerimonie rituali. In scena apparivano templi, sacerdoti, costumi esotici e lei era la bellissima sacerdotessa che con la sua danza evocava uno strano e sensuale piacere.
Loie Fuller, la dea della luce.
Fu attrice, manager, scrittrice teatrale, grandissima "esploratrice". Per la Fuller il movimento, tanto caro alla danza moderna, non era solo un corpo danzante, ma la luce, il colore, il fluttuare degli abiti. Danzava coperta di vestiti di seta con strascichi lunghissimi con cui giocava mettendoli in risalto tramite le luci del palcoscenico. Le sue coreografie consistevano in vortici di seta luminosa, il corpo quasi spariva per lacsiare spazio al movimento delle vesti e della luce. A sua venne chiamata la "danza serpentina" per le spirali che le si avvolgevano intorno creando un effetto magico e incantatorio.
La modern dance fu l'espressione più genuina della cultura americana del tempo, fu il "luogo" dove le personalità più disparate poterono emergere e dare il loro forte contributo artistico. "Vedo l'America danzare" aveva detto con spirito profetico Isadora Duncan.
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