venerdì 22 giugno 2007

L'analisi concreta della realtà concreta

• L'analisi concreta della realtà concreta
Ogni verità è provata dalla prassi; si può illustrarlo con alcuni esempi. In astronomia, dopo la scoperta di Urano alla fine del XVIII secolo, la sua posizione rivelata dall'osservazione e quella ottenuta con i calcoli non concordavano, e lo si cercò per più di quarant'anni. Numerosi astronomi pensavano che esistesse un altro pianeta al di là della sua orbita, e che la forza d'attrazione di questo pianeta lo facesse scostare dall'orbita corrispondente ai calcoli. Ma si trattava solo di un'ipotesi e non si poteva decidere in maniera definitiva se costituisse una verità oggettiva. Fu soltanto nel 1845 che l'astronomo francese Urbain Leverrier (1811-1877) calcolò la posizione di questo nuovo pianeta, scrivendone nel settembre 1846 al dottor Johann Galle (1812-1910) dell'Osservatorio di Berlino. La sera stessa del giorno in cui ricevette la lettera, Galle si mise a cercare questo pianeta. Trovò una stella la cui posizione non si allontanava più di un grado dalla longitudine calcolata da Leverrier. La sera seguente notò che si era un po' spostata, il che dimostrava che si trattava senz'altro di un pianeta: veniva così scoperto Nettuno. Si era così ottenuta con la prassi una prova della conoscenza già acquisita di questo nuovo pianeta, e questa conoscenza era diventata una verità.

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