giovedì 30 ottobre 2008

Una donna, una scienziata: Marie Curie

A CURA DI D. PICCHIOTTI

  Madame Curie può essere considerata una leggenda del suo tempo.
  Una delle prime donne a raggiungere notorietà mondiale in campo scientifico, si impose come uno dei più grandi scienziati del 1900. Fu la prima persona a ricevere due Premi Nobel e fu anche la prima donna a varcare come docente le porte dell’Università della Sorbona a Parigi.
  Nata nel 1867 a Varsavia, Marie Sklodowska si trasferì a Parigi dove frequentò la facoltà di fisica e chimica della Sorbona. Qui conobbe Pierre Curie, scienziato già noto ed insegnante alla Sorbona e lo sposò nel 1895. Un anno dopo iniziarono le loro ricerche sulla radioattività, quando Becquerel, fisico francese, scoprì le proprietà radioattive dell’uranio.
  I coniugi Curie osservarono che la radioattività della pechblenda, minerale di uranio, è quattro o cinque volte superiore a quella dell’uranio stesso.
  Unica spiegazione del fenomeno poteva perciò essere la presenza nel minerale di un elemento più radioattivo dell’uranio stesso: occorreva allora isolare questo elemento ancora sconosciuto. A tale scopo sottoposero a svariati trattamenti il minerale riuscendo in quattro anni di lavoro molto intenso, nel 1898, a isolare due elementi radioattivi, il radio e il polonio.
  Per queste importantissime ricerche, nel 1903 ai coniugi Curie e al Becquerel venne assegnato il premio Nobel per la fisica.
  I Curie non brevettarono il processo di isolamento del radio affinché la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli.
  Alla morte del marito, Marie Curie prese il suo posto di insegnante alla Sorbona, continuando l’attività di ricerca scientifica. 
  Anche le nuove ricerche proseguite da sola, dopo la morte del marito, vennero coronate dal successo e nel 1910 riuscì ad isolare “il radio metallico”.
  Per questi nuovi meriti, l’anno dopo, le venne conferito il secondo Premio Nobel, questa volta per la chimica.
  Durante la prima guerra mondiale, Marie Curie curò l’utilizzo delle unità mobili di radiografia come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. Si prodigò per lenire le sofferenze causate dalla guerra.
  La morte di Marie Curie, nel 1935, molto probabilmente fu dovuta all’esposizione massiccia alle radiazioni durante i suoi lunghi anni di lavoro.

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