domenica 8 giugno 2008

Charles Berner e l’Intensivo di Illuminazione

a cura DI D. PICCHIOTTI

"La chiave per un vero sviluppo spirituale è la scoperta di se stessi; la diretta esperienza di chi si è veramente. Si può vivere come personalità, come mente, ma non si sarà mai soddisfatti." (Charles Berner)

Era il 1968, uno degli anni più caldi e cruciali del secolo scorso. Da molti anni Charles Berner si occupava di crescita spirituale e di sviluppo delle abilità, insegnava alle persone come comunicare e come vivere meglio la vita in tutti i suoi aspetti. Egli aveva notato che, di tutti i suoi allievi, quelli che non conoscevano la propria vera natura, nel senso che non avevano avuto almeno un breve contatto con questa realtà assoluta, faticavano ad avere progressi e risultati concreti.
La validità delle tecniche di meditazione orientali, come lo Zen, lo Yoga o la meditazione buddista, era indubbia; la loro efficacia era comprovata da migliaia di anni di pratica e di realizzazione della Verità.
Il problema era di altra natura e consisteva nella difficoltà per il praticante di mantenere un flusso di concentrazione che portasse spontaneamente nella meditazione. La mente dell’uomo occidentale, a causa delle impurità dello stile di vita, è costantemente distratta; i sensi sono sempre attratti verso l’esterno e ciò porta la mente a riversarsi completamente nel mondo.
In tale condizione la meditazione non può avvenire perché l’attenzione è permanentemente carpita dai flussi di pensiero.
Inoltre, la costanza e la determinazione che sono necessarie per conseguire risultati con le vie tradizionali spesso scoraggia chi è abituato ad una vita veloce, in cui ci si aspetta subito i risultati dell’impegno.
Consapevole di tutto ciò ed avendo sperimentato e studiato in prima persona innumerevoli tecniche di crescita personale di indubbia validità, Berner tentava di trovare una via per rendere più accessibile la meditazione.
All’improvviso, mentre passeggiava, apparve un’intuizione, una comprensione al di là della mente, di come ciò potesse essere realizzato.
Nacque così l’Intensivo di Illuminazione; una pratica di meditazione che nel corso degli anni avrebbe prodotto risultati eccezionali ed aperto la strada della ricerca interiore a migliaia di persone.
Il cuore di tale intuizione è semplice, ma, come spesso accade, ciò che è più ovvio sfugge alla comprensione della mente che ricerca invece la complessità.
Per far sì che l’attenzione rimanesse concentrata e la persona non si disperdesse nei pensieri era necessaria una tecnica di comunicazione dove fosse possibile esprimere a parole ciò che stava accadendo all’interno della mente durante la meditazione.
Charles Berner aveva dedicato la maggior parte della sua ricerca proprio ai processi di comunicazione, scoprendo che quando le persone riuscivano a comunicare bene sperimentavano uno svuotamento dei contenuti mentali. Così facendo, il flusso dei pensieri progressivamente si acquietava e diveniva possibile una qualche forma di concentrazione.
Sulla base di tale intuizione Berner costruì l’Intensivo di Illuminazione: un magico abbinamento tra la meditazione e la comunicazione. Tre giorni di completo ritiro in cui il meditante ha la possibilità di immergersi completamente in se stesso e, attraverso la comunicazione, di esprimere ciò che avviene.
Il 2 luglio del 1968 egli organizzò il primo Intensivo di Illuminazione. Guidato unicamente dall’intuizione che l’Illuminazione potesse essere raggiunta attraverso la meditazione e la comunicazione, egli condusse il ritiro e ciò che accadde fu estremamente incoraggiante: in quei tre giorni molte persone vissero veramente l’Illuminazione, la consapevolezza della propria vera natura, e ciò avvenne semplicemente come frutto di tale abbinamento.
Per dieci anni egli sperimentò l’Intensivo con diverse modalità, ma alla fine ritornò alla sua formulazione originaria: tre giorni di completo ritiro con l’unico scopo di vivere l’Illuminazione.
Nel corso degli anni Berner condusse novantanove Intensivi, anche di sette, quattordici e ventuno giorni; fondò un centro e formò alcuni allievi alla conduzione. Alla fine si ritirò, soddisfatto dei risultati raggiunti e consapevole di quale grande dono per l’umanità fosse l’Intensivo di Illuminazione.
Grazie al suo lavoro e al suo coraggio di proporre in Occidente un ritiro di meditazione veramente difficile ed impegnativo, oggi l’Intensivo si è diffuso in tutto il mondo, mantenendo nella maggior parte dei casi quella purezza iniziale che è il suo elemento di maggior successo.
Progressivamente l’Intensivo è divenuto un percorso di ricerca spirituale; le persone sempre più spesso ritornano a parteciparvi perché riconoscono in esso un valido sostegno per la propria crescita.
Il suo vero potere è quello di annullare temporaneamente la mente e l’ego. La persona “vede” al di là dell’illusione e riconosce la profonda Verità che esiste. I meccanismi mentali, i modi di essere, le identità e il nucleo stesso della personalità vengono dissolti dall’esperienza della Verità e, anche se questo dissolvimento è temporaneo, perché la mente progressivamente ritorna, comunque avviene un cambiamento radicale e profondo.
La Verità ha il potere di dissolvere l’illusione.
Nel corso degli anni, la nostra personale esperienza ha dimostrato che la mente può essere gradualmente dissolta attraverso la meditazione dell’Intensivo. È una via lunga e difficile, che solo persone veramente determinate e con una grande predisposizione nei confronti della crescita riescono a seguire fino in fondo, ma che è comunque percorribile da parte di ogni vero ricercatore e i risultati sono certi, perché non si basano su qualche alterazione della ragione o della percezione, ma su un progressivo dissolvimento della mente stessa.
L’Intensivo è oggi il cuore della nostra ricerca. Sebbene “giovane” rispetto ai percorsi spirituali classici, che vantano una tradizione millenaria, non abbiamo dubbi che i risultati che esso produce siano in armonia con tali percorsi.
Grazie alla sua qualità di non creare forme di pensiero, culti o religioni, l’Intensivo rimane aperto a uomini di ogni fede, che possono trovare in esso una ricerca ancora pura e incontaminata, dove l’Assoluto, il divino, la Verità sono l’unica meta, l’unico scopo, e dove ogni sforzo viene indirizzato solamente in quella direzione.
"La mente si genera quando qualcosa non viene comunicato tra individui. Quando invece qualcosa viene completamento ricevuto, lascia il campo della mente ed entra in quello della comprensione." (Charles Berner)
[tratto dal libro di Giacomo e Nadia Bo, Chi sono io? L’eterna ricerca della verità, Jubal 2005]

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