L'ERETICO GALILEO GALILEI La chiesa condannò lo scienziato nel 1632 per aver infranto il dogma della cosmologia cattolica.
"Si narra che il martedì grasso del 1632, nelle piazze d'Italia girava questa stornellata popolare: "il saggio Galileo / diede un'occhiata al cielo / e disse: "Nella Genesi non c'è nulla di vero!" / bel coraggio! Non è cosa da poco: / oggi queste eresie / si diffondono come malattie. / Che resta se si cambia la Scrittura? / Ognuno dice e fa quel che gli comoda / senza aver più paura. / Se certe idee fan presa, gente mia, / cosa può capitare? Non ci saran più chierici alla messa, / le serve il letto non vorranno più fare / ..Brutta storia! Non è cosa da poco / il libero pensiero è attaccaticcio / come un epidemia. /Dolce è la vita, l'uomo irragionevole, / e tanto per cambiare far quel che ci talenta è assai piacevole! Pover uomo che dall'età remota / obbedisce al Vangelo e a chi governa / e porgi l'altra gota / per conquistar la ricompensa eterna, / per obbedire più, diventa saggio: / è tempo ormai di vivere ciascuno a suo vantaggio / Mentre il cantastorie si ferma, ecco apparire un fantoccio di grandezza superiore all'umana, Galilei che si inchina verso il pubblico. Davanti a lui un bimbo porta una gigantesca Bibbia aperta, dalle pagine cancellate, e il cantastorie riprende: "ecco Galileo Galilei l'ammazza-Bibbia! "
(B.Brecht: Vita di Galileo)
BIOGRAFIA
Piritratto di nacque a Pisa il 15 Febbraio 1564 da genitori della media borghesia. Nel 1574 assieme alla sua famiglia si trasferì a Firenze, dove compì i primi studi di letteratura e logica.
Nel 1581 per volere del padre si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa, ma per questa disciplina non mostrò alcun vero interesse e tornò a Firenze.
Approfondì la matematica e cominciò a compiere osservazioni di fisica con la guida di Ostilio Ricci.
Col passare del tempo formulò anche alcuni teoremi di geometria e meccanica. Dallo studio di Archimede nel 1586 scoprì la bilancetta per determinare il peso specifico dei corpi.
Nel 1589 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Pisa. Rimase qui per tre anni e scoprì fra l’altro la legge di caduta dei gravi.
Nel 1598 insegnò matematica all’Università di Padova e ci rimase per 18 anni. La sua legge di cui Keplero riconobbe subito l’esattezza e l’importanza, fece accrescere enormemente la fama di Galileo che riconquistò il posto di matematica dello studio di Pisa.
Dopo il 1609, anno in cui Galileo costruì il cannocchiale, ci furono tutte le sue grandi scoperte astronomiche ma venne ammonito dal cardinale Bellarmino per le sue idee copernicane, che lo misero in urto sia con le gerarchie ecclesiastiche sia con i laici aristotelici.
Galileo comunque proseguì i suoi studi, pubblicò nel 1623 IL SAGGIATORE e continuò a lavorare al Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (Tolemaico e Copernicano).
Il Dialogo fu stampato nel Febbraio 1632 e già nel Settembre Galileo veniva citato dal papa a comparire al S. Uffizio di Rocca. Era recidivo. Il processo durò fino al Giugno del 1633.
Dal carcere a vita passò invece solo alla più mite pena del trasferimento a Siena e in seguito a risiedere nella sua casa di Arcetri che sarebbe stata il suo "carcere" ed esilio fino alla morte. Perse progressivamente la vista e morì alle 4 di mattina l’8 Gennaio 1642.
Poche settimane dopo nasceva NEWTON
( In India direbbero che ci fu una trasmigrazione dell'anima! )
A CURA DI PICCHIOTTI DANILO
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